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ROMA, 15 DIC – Complessivi 126 milioni di euro per il 2014 sono destinati ai Lavoratori socialmente utili (Lsu) da un emendamento del governo alla legge di stabilità
Delle complessive risorse stanziate, 100 milioni sono destinati agli Lsu di Napoli e Palermo; 1 milione di euro andrà ai comuni con meno di 50.000 abitanti per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili con oneri a carico del bilancio comunale da almeno otto anni; 25 milioni di euro andranno agli Lsu e ai lavoratori di pubblica utilità della regione Calabria.
L’emendamento stabilisce anche che la regione Calabria debba provvedere al pagamento degli arretrati dell’anno 2013 dei progetti dei lavoratori socialmente utili e dei lavoratori di pubblica utilità, alla proroga per l’anno 2014 dei medesimi progetti nonchè all’avvio di un percorso di inserimento lavorativo dei suddetti lavoratori.

UN emendamento, proposto dal ministro della Pubblica Amministrazione D’Alia, allarga i cordoni della legge di Stabilità per i lavoratori socialmente utili calabresi e per quelli di Napoli e Palermo. Il ritocco del governo vale in totale 126 milioni di euro: 100 milioni sono destinati al bacino di precari napoletano e palermitano; un milione di euro andrà ai comuni con meno di 50 mila abitanti per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili con oneri a carico del bilancio comunale da almeno otto anni; 25 milioni di euro, poi, andranno in modo specifico agli Lsu e ai lavoratori di pubblica utilità della regione Calabria.

 

L’emendamento stabilisce anche che la regione Calabria debba provvedere al pagamento degli arretrati dell’anno 2013 dei progetti dei lavoratori socialmente utili e dei lavoratori di pubblica utilità, alla proroga per l’anno 2014 dei medesimi progetti nonché all’avvio di un percorso di inserimento lavorativo dei suddetti lavoratori.

LA SCHEDA: DA SHOAH A METANIZZAZIONE, GLI INTERVENTI LOCALISTICI

Quello per gli lsu è un provvedimento che il ministro considera «di particolare rilevanza»: «Sono interventi di buonsenso – ha detto – che tengono conto delle difficoltà che attraversano molte realtà locali e che forniscono ulteriori importanti strumenti per superare il precariato».

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