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CATANZARO – «I dati, in continuo aggiornamento, sull’economia calabrese e sul suo sistema produttivo continuano a registrare segni negativi in tutti i principali indicatori. Una inversione di tendenza rispetto a questa reiterata fase declinante non appare nè vicina nè tantomeno all’orizzonte. E’ soprattutto sul versante del credito che le imprese oggi registrano le maggiori difficoltà e, nonostante i numerosi annunci, le misure anticongiunturali più volte chieste da Confindustria tardano ad essere attuate». E’ preoccupato il leader degli industriali calabresi, Giuseppe Speziali, soprattutto per i ritardi ed i tempi “biblici” con cui la regione riesce (o meglio non riesce) a dare risposte alle imprese sempre più in affanno.
«E’ una fase – ha affermato Speziali – nella quale è necessario che alle imprese si diano risposte immediate e concrete perchè, ormai, siamo davvero stanchi di sentire continuamente parlare di decine e decine di milioni di euro messi a disposizione dall’Amministrazione regionale per sostenere il sistema economico in questa delicata fase di crisi senza poi che questo avvenga realmente o comunque tempestivamente. E’ trascorso più di un anno da quando il Comitato di Sorveglianza del POR FESR Calabria (era il Dicembre 2012) aveva deciso per la rimodulazione dei Fondi di Controgaranzia (ben 51 milioni di euro non spesi) in gestione a Fincalabra, senza che ancora ad oggi i nuovi interventi siano stati attuati. Così come è trascorso un anno (Febbraio 2013) da quando lo stesso Comitato di Sorveglianza aveva preso atto della rimodulazione delle misure di incentivi a favore delle imprese con una specifica loro destinazione, attraverso il Piano di Azione e Coesione, a sostenere misure anticongiunturali di sostegno alle imprese».
Speziali ricorda i tanti impegni: «Garanzie fidi per l’accesso al credito, sostegno al capitale circolante, liquidità alle imprese, riequilibrio finanziario: tutto perfetto si direbbe! Purtroppo non è così. Ciò cui abbiamo assistito in questo lungo lasso di tempo – ha spiegato – è solo e soltanto una conferenza stampa dell’assessore Arena lo scorso 22 gennaio con cui si annunciava la costituzione di un Fondo Unico per le imprese di 76 milioni di euro, con una serie di misure anticrisi e tempi rapidi di attuazione. Avevamo fortemente plaudito a questa impostazione degli interventi, ma ad oggi, per usare una metafora, tutto tace».
Così partono le critiche del presidente degli industriali: «Non abbiamo, infatti, registrato alcuna pubblicazione di bandi o regolamenti, ancorchè pubblicamente presentati; non abbiamo – in sintesi – nulla di nuovo e di concreto dopo più di un anno. Procedure complesse, passaggi amministrativi complicati ci si dirà. Ma questi non sono problemi di cui può o deve farsi carico il sistema delle imprese!».
A poco più di un anno dalla elezioni non è proprio un buon viatico per Scopelliti, considerato che Speziali sostiene ancora: «La straordinarietà del momento richiederebbe infatti tempi ridotti al minimo e procedure straordinarie. Una sorta di priorità anche procedurale necessaria da realizzare, come del resto fatto in altre regioni, perchè attivare l’ossigeno (le risorse) quando il paziente (le imprese) è deceduto, oltre che essere un danno diventa colpevolmente anche una beffa. Ed allora – ha aggiunto Speziali – è un deciso cambio di passo quello che la Regione deve compiere se vuole davvero dar corso a quanto già da tempo condiviso con tutto il partenariato economico. Poche chiacchiere e molti fatti (anzi atti), forse solo così si potrà davvero provare ad invertire una rotta che ci sta portando verso un ineluttabile declino! Se così sarà, ha concluso Speziali, saremo pronti, come sempre, a fornire il nostro positivo contributo e ad accompagnare questa nuova e necessaria fase. Non dovesse essere così – conclude il presidente di Confindustria – solleciteremo tutte le parti sociali ed economiche a promuovere ogni forma di iniziativa necessaria e conseguente».

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