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BRUXELLES – Nella spesa dei fondi Europei si segnalano dei passi in avanti ma la capacità di impegnare le somme resta ancora non sufficiente tanto che nei prossimi due anni sara necessario spendere quasi 16 miliardi e la Calabria si inserisce perfettamente in questo trend. 

A spiegarlo al’Ansa è Shirin Wheeler, portavoce del commissario Ue alle Politiche regionali Johannes Hahn. Il tempo di fatto stringe. Il traguardo della gestione 2007-2013, con il 31 dicembre 2015 quale scadenza ultima per presentare fatture e certificazioni si avvicina, ma il Paese deve ancora assorbire il 48,1% dell’allocazione totale di Fondi europei per lo sviluppo regionale (Fesr). Secondo i dati aggiornati al 28 febbraio 2014 (e comprensivi della quota di cofinanziamento nazionale), risulta che dopo sette anni dall’avvio della programmazione, la media di spesa è del 51,9%, pari ad un totale di 17,314 miliardi. Questo significa che da qui a fine 2015 occorre accelerare, per assorbire – in meno di due anni – oltre 16 miliardi. 
In particolare, sulla situazione grava la «capacità di gestione e controllo dei fondi», che provoca «ritardi». A questo proposito la Commissione raccomanda all’Italia di rafforzare – a tutti i livelli – i sistemi di auditing, per una migliore gestione delle risorse. Soprattutto in vista della programmazione 2014-2020. Per accellerare la spesa nel cosros degli ultimi anni si è dato luogo ad una riprogrammazione applicata all’allocazione dei Programmi operativi regionali (Por) di Sicilia, Campania e Calabria. Tre Regioni, che tra l’altro, sono supportate da speciali task force a guida italiana, (Campania e Sicilia dal 2012, mentre la Calabria, solo dallo scorso anno) per aiutarle nella spesa.
Per concerne nello specifico la Calabria l’allocazione del Por è scesa da circa 2,9 mld a 1,9: di questi ne sono stati assorbiti il 40,2%, quindi resta una sfida da 1,1 mld.
Passi avanti arrivano anche dal Programma operativo nazionale (Pon) Attrattori culturali, che dal 24,37% è passato al 41,1%. Tuttavia, è altresì da notare, che solo l’8,2% (della sola quota europea) è stato effettivamente rimborsato da Bruxelles per questo Pon. A causa di malfunzionamenti di carattere amministrativo, da tempo, la dg Regio della Commissione ha adottato un’interruzione dei pagamenti (e si trova in fase di pre-sospensione), fino a quando il sistema di audit non sarà rafforzato. Lo stesso male grava anche sul Por Calabria, che ha visto l’effettivo rimborso dall’Ue del solo 14%. In questo caso, la Commissione ha adottato lo strumento della «sospensione» (step superiore all’interruzione). Anche in questo caso il flusso dei rimborsi sarà riattivato solo con la soluzione dei problemi.
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