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NEL calendario ufficiale dei saldi estivi, la data segnata in rosso per la Calabria è 7 luglio. L’avvio della stagione degli sconti è pianificato infatti due giorni dopo quello che riguarda i primi: Veneto, Toscana, Lazio e Piemonte. Domenica 6 luglio toccherà invece a Sardegna e Lombardia. Uno stuolo di regioni, poi, farà compagnia alla Calabria, dove è stato previsto che si vada avanti fino al 31 agosto.

Secondo il Codacons, però, 2 negozi su 3 avrebbero già lanciato gli sconti con lo stratagemma, ormai consolidato, delle scritte promozionali in vetrina delle email e degli sms inviati ai clienti che hanno tessera fedeltà.

«I saldi estivi – prevede l’associazione dei consumatori – faranno registrare anche quest’anno una riduzione degli acquisti da parte dei cittadini, ma la contrazione sarà più contenuta rispetto agli anni passati, grazie al bonus da 80 euro in busta paga introdotto dal Governo Renzi». Il calo delle vendite rispetto ai precedenti saldi del 2013 viene stimato attorno all’8%, con una spesa procapite che non supererà quota 65 euro.

Meno di una famiglia su due (il 45% circa) approfitterà dei saldi per fare qualche acquisto, prestando molta più attenzione degli anni passati al fattore prezzo e confrontando i listini dei vari negozi prima di effettuare compere. 

ATTENZIONE ALLE “FREGATURE” – Come ogni anno, poi, il Codacons mette in guardia i consumatori da «possibili fregature», e diffonde i consigli utili per fare acquisti in sicurezza” durante i saldi: «Conservate sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Avete due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto». 

Inoltre, spiega il Codacons, «le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. State alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. È improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori».

PRIMA DEI SALDI ANDATE IN GIRO – “Nei giorni che precedono i saldi il Codacons consiglia di andare nei negozi a cercare quello che interessa, segnando il prezzo: «Potrete così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andrete a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. A volte basta qualche giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi», consiglia il Codacons. 

«Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. Valutate la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità -aggiunge il Codacons-. Diffidate dei marchi molto simili a quelli noti. Diffidate degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). Un commerciante, salvo nell’Alta moda, non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto», prosegue il Coadacons. 

NESSUN OBBLIGO PER LA PROVA DEI CAPI – Altro consiglio: servirsi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto. «Non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla ‘nuovà. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce», prosegue la nota. 

Inoltre per la prova dei capi, spiega il Codacons, «non c’è l’obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati». Sui pagamenti, poi, “nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi. Infine, conclude il Codacons, «se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons, oppure chiamate i vigili urbani».

 

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