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SARA’ una buona annata per il vino calabrese, anche se con un leggero calo di produzione. Sono queste le previsioni diffuse da Coldiretti Calabria che, in una nota, evidenzia l’andamento del settore: «L’outlook previsionale, che ormai si va consolidando per la vendemmia 2014 in corso del “vigneto Calabria” dice che l’annata 2014 è caratterizzata da un calo quantitativo – è scritto in una nota – dovuto all’andamento climatico che si attesta tra il 5 e il 10% , con una produzione di circa 350mila ettolitri, che continua a collocare la Calabria la sedicesima regione per produzione di vino in Italia. L’annata qualitativamente è buona e si va perfezionando grazie alla favorevole interazione con l’andamento climatologico di questi giorni che ha permesso di raddrizzare la situazione e permettere la maturazione ottimale delle uve».

Coldiretti sottolinea che «già da diverso tempo nel “vigneto Calabria” si sta procedendo alla vendemmia infatti si è partiti con la raccolta delle uve bianche dei vitigni internazionali per poi procedere con i vitigni autoctoni e completare la vendemmia nel mese di settembre inoltrato con lo stacco delle uve, tra cui il Gaglioppo, che daranno vita ai prestigiosi rossi. I viticoltori evidentemente stanno con gli occhi all’insù nella speranza di tempo stabile prolungato con giornate di sole e notti fresche e arieggiate che sono gli ingredienti fondamentali per migliorare la qualità dei vini». 

«In Calabria complessivamente ci sono 11.100 ettari di superficie vitata – ricorda l’associazione di categoria – con oltre 80 cantine e circa 400 etichette. Un comparto, quello vitivinicolo, che oggi – afferma Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria – è uno dei più importanti e dinamici dell’economia calabrese che ci sta facendo crescere costantemente nella reputazione nazionale ed internazionale con un consolidamento continuo di prestigio delle case vinicole. Un comparto che vede protagonisti e impegnati i giovani che non hanno paura di competere e che sono attratti positivamente dal fascino che esercita e che ha tra i punti di forza identità, paesaggio ed è veicolo formidabile per il turismo. Sicuramente – conclude – un ottimo esempio di una agricoltura che vince e si afferma sui mercati e che ha nelle corde spazi ulteriori di crescita». 

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