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Giorno di scadenza giovedì per la Tasi, la Tassa sui servizi indivisibili che riguarda prime e seconde case. Sono 15 milioni gli italiani che dovranno pagare e in Calabria, in particolare, riguarda gli abitanti di quasi tutti i comuni. Su 409, solo 38 infatti avevano fatto in tempo a deliberare le aliquote per far pagare la prima rata a giugno. 

I “GRAZIATI” DELLA TASI – Ora tocca, quindi agli altri, ma non tutti. In tutta Italia ci sono infatti 537 comuni nei quali non è stata emessa una delibera entro il 18 settembre e quindi i cittadini pagheranno una sola rata entro il 16 dicembre e con aliquota dell’1 per mille. Sono coloro che l’Ufficio studi della Cgia di Mestre definisce i “graziati” della Tasi. Sono in Italia 312.300 circa (pari all’1,8 per cento del totale nazionale). E in Calabria, secondo la Cgia c’è l’incidenza più alta: 32.640, pari al 11,9 per cento del totale regionale, risiedono in Calabria. La Sicilia (8,5 cento) e la Basilicata (6,1 per cento) sono le altre due realtà dove è maggiore l’incidenza percentuale dei “graziati” dalla Tasi sul totale regionale dei contribuenti proprietari di prima casa.

Tra i comuni più conosciuti ci sono Crotone, Lamezia Terme, San Giovanni in Fiore.

L’APPELLO DEL CODACONS – A 24 ore dalla scadenza prevista per il pagamento della Tasi, secondo il Codacons, sono ancora migliaia i cittadini della Calabria in difficoltà che non sanno se e quanto pagare a titolo di tassa sui servizi indivisibili. Le sedi Codacons sul territorio sono subissate dalle richieste di aiuto da parte dei contribuenti. “La giungla di aliquote, detrazioni, esenzioni, nonchè la data di pagamento diversificata a seconda del comune di residenza, ha portato ad un generale clima di incertezza di cui oggi i cittadini della regione fanno le spese – attacca il Presidente Carlo Rienzi – Molti i contribuenti che, a poche ore dalla scadenza, non sanno ancora quanto versare a titolo di Tasi, perdendosi nel labirinto di aliquote e detrazioni. Un caos fiscale che conferma come la tassa sui servizi indivisibili sia un vero e proprio scandalo, simbolo delle incapacità dell’amministrazione pubblica. Una tassa che crea disparità tra utenti e danneggia a tal punto le famiglie a reddito medio/basso da portare anche in Calabria un numero crescente di cittadini ad eliminare porte, finestre o tetti agli immobili, così da renderli tecnicamente inagibili e non soggetti a tassazione sulla casa”.

PER COSA SI PAGA – Sono soggette alla Tasi prime case e seconde case, ma queste ultime devono pagare anche l’Imu. E stavolta pagano anche gli inquilini (a condizione di occupare l’immbile per almeno sei mesi), che partecipano al pagamento secondo una percentuale fissata dai comuni.

Redazione web

 

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