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COSENZA – Fragili nella salute, nella possibilità di riscaldarsi e comprare vestiti, nella possibilità di curarsi. Ricchi di rapporti affettivi, non soli. Ma chiusi nelle case a guardare la tv, in una mobilità pubblica, in Calabria, che quasi non esiste. Poveri. Con un livello di povertà assoluta, che sugli ultrasessantacinquenni, si attesta in regione al 55- 60 per cento. 

Sono in tutto 374 mila gli anziani in regione, il 19 per cento della popolazione. In Calabria, oggi, quasi un abitante su cinque  è anziano e secondo i dati della ricerca di Spi (pensionati) della Cgil e Dipartimento di Scienza Politica dell’università della Calabria dal titolo «A partire dagli anziani. Solidarietà generazionale, una ricerca in Calabria» quasi sei anziani su dieci in Calabria sono in stato di povertà. 

Dati significativi che vengono messi in luce in un dettagliato servizio a cura di Laura Cimino sull’edizione cartacea de Il Quotidiano. In tutto il 69,5 per cento (risposte “spesso, abbastanza spesso e raramente”) degli intervistati ha dichiarato di avere risparmiato sui riscaldamenti, il 63,8 di risparmiare sul cibo, il 50 per cento di dover risparmiare sulle medicine, di non potersi curare. L’86,6 per cento, ha dichiarato di avere anche qualche volta dovuto risparmiare sui vestiti da comprare. 

Dati preoccupanti come quelli che mettono in luce come il 43 per cento di questa popolazione, analfabeta, dichiara che oltre la metà degli anziani incontra nella vita quotidiana, anche per la scarsa dimestichezza con i sistemi informatici, difficoltà nei rapporti con bollette, ticket, certificazioni, banche, capire un avviso e così via. Il 50 per cento dei pensionati rinuncia a curarsi e a comprare le medicine, il 13 per cento ha difficoltà ad uscire di casa che diviene il 33 per cento sopra gli 80 anni

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