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CATANZARO – Come evidenziato nella serie di servizi dedicati alle finanze regionali a firma di Adriano Mollo oggi in edicola su Quotidiano del Sud, in Calabria le cose non vanno affatto bene tra pignoramenti e problemi di entrate, infatti, le casse regionali appaiono in forte sofferenza. 

Tra gli aspetti che emergono dall’inchiesta che può essere approfondita in tutti i suoi spaccati nell’edizione cartacea de Il Quotidiano del Sud, vi è quello delle entrate regionali. Si registra, infatti, un calo delle entrate tributarie dirette di 124 milioni di euro ed un’evasione in crescita per effetto della crisi a partire dalla tassa automobilista. 

A registrare il dato è il Documento di programmazione economica e finanziarie della Regione guidata dal presidente Mario Oliverio che martedì andrà in consiglio regionale per l’approvazione. Il gettito del bollo auto iscritto in bilancio è stato di 125 milioni nel 2013 ed è di 108 per il 2014 nonostante l’aumento del parco auto di 71 mila unità nell’ultimo anno. La Regione ha preso delle precauzione visto il trend negativo delle entrate da gettito spontaneo che preludono a fenomeni di evasione. 

A settembre 2014 è stata stipulata una convenzione con l’Automobile Club Italia per la postalizzazione degli avvisi delle tasse automobilistiche, che intensifica i controlli incrociati tra le banche dati regionali e le banche dati dell’Automobile Club Italia nei periodi immediatamente precedenti le postalizzazioni. Rispetto all’andamento degli scorsi anni, il risultato di tali azioni potrà essere valutato solo all’esito della notifica dei 345.486 avvisi (di accertamento e bonari) emessi per gli anni tributari 2011/2012 per un totale di 209.109.298,48 e della rendicontazione dei relativi pagamenti. 

Per quanto riguarda i pignoramenti, poi, nel 2014 sono stati pari a 45 milioni e nei primi tre mesi del 2014 già ammontano a 8 milioni. Mentre una delle emergenze finanziarie della Regione è la copertura dei debiti pregressi, la copertura dei disavanzi emergenti dagli enti ed organismi regionali cui si dovrà far fronte necessariamente con dei piani di rientro. «L’operazione di risanamento finanziario – è scritto nelo Dpefr che sarà all’esame del consiglio regionale da martedì – è stata praticamente vanificata nel giro di poco tempo, sia perché, soprattutto negli enti sub regionali e nelle società partecipate, le norme sul contenimento delle spese, soprattutto di personale, sono state aggirate, sia in quanto ai tagli lineari di bilancio non sono seguite riforme di carattere strutturale che riducessero il fabbisogno a legislazione vigente.» 

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