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REGGIO CALABRIA – Piccole e medie imprese italiane nelle grinfie di un fisco “fra i più voraci d’Europa”: nel 2015, infatti, il peso complessivo delle imposte (il “Total Tax Rate”) sarà del 62,2%, in discesa dell’1,7% rispetto all’anno precedente (quando era al 63,9%). E dal rapporto si scopre che Reggio Calabria è la città con il peso più forte delle tasse.

Il calo previsto a livello nazionale va «interamente intestato all’abolizione della componente lavoro dell’Irap» fa sapere la Cna, Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa, che oggi ha illustrato a Roma il rapporto del suo Osservatorio sulla tassazione delle aziende di minori dimensioni. Lo scenario che emerge è quello di una Penisola in cui la collocazione geografica della realtà produttiva conta molto, poiché (sulle 113 città valutate, in cui si nota, fra l’altro, una «elevata variabilità dei valori catastali degli immobili di impresa, su cui vengono calcolate Imu e Tasi» e dalle forti diversificazioni nell’ambito della tassazione della Tari, l’imposta sui rifiuti) Reggio Calabria è prima nella classifica per fiscalità con un gravame che «tocca il 74,9% (-1,1% rispetto al 2014 ma +12,5% sul 2011)», cui seguono Bologna (72,9%), Napoli (71,9%). In quarta posizione si attesta Roma (che l’anno scorso era in vetta, però in 12 mesi ha ridotto il peso fiscale complessivo del 2,5%) con il 71,7%, mentre quinta è Firenze con il 70,9%.

Quanto, al contrario, ai comuni in cui la pressione fiscale è meno opprimente per le aziende, a conquistare il podio è Cuneo, dove il “Total Tax Rate” giunge al 54,5% (in decremento dello 0,8% sul 2011), poi Gorizia (55,2%), a pari merito Sondrio e Belluno (55,3%) e Udine (55,7%). 

Lo studio della Cna si sofferma, inoltre, sul momento in cui le Pmi potranno smettere di lavorare per il fisco, raggiungendo il cosiddetto “Tax free day”: in media, nel 2015, ciò avverrà con «sei giorni» di anticipo rispetto al 2014, ovvero «fino al 14, invece che al 20 agosto»; se, però, l’impresa si trova a Cuneo, «dal 18 luglio» avrà terminato di rimboccarsi le maniche «per il ‘sociò che si chiama fisco», e più o meno, lo stesso vale per Gorizia (19 luglio), Sondrio e Belluno (20 luglio) e Udine (21 luglio), mentre a Reggio Calabria si finirà il 29 settembre, a Bologna si andrà fino al 22 e a Napoli fino al 18 dello stesso mese. 

Colpisce, infine, osservare quanto rimarrà alle aziende dopo aver pagato tasse, contributi e oneri: su un reddito di 50.000 euro restano, in media, 18.930 euro, 889 più del 2014, ma 1.479 in meno del 2011.

 

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