X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

SAN LUCA (RC) – Dopo 20 anni di attività si scioglie la cooperativa Valle del Bonamico, creata a San Luca su ispirazione dell’allora vescovo di Locri mons. Giancarlo Bregantini. Ad annunciarlo sono stati lo stesso mons. Bregantini, adesso arcivescovo di Campobasso-Bojano ed il consiglio di amministrazione della coop in una nota.

«La decisione, sofferta – scrivono il presule ed i componenti del Cda – è nata in seguito ad una attenta valutazione di molteplici fattori. Prima di tutto possiamo dire di aver raggiunto gli obbiettivi prefissati, poiché sono state create solide iniziative di lavoro agricolo, specie nella coltivazione dei piccoli frutti. Attività che hanno dato a molti giovani l’occasione di poter uscire dalla precarietà, permettendo loro di vivere uno stile di vita più sereno e più tranquillo, in scelta di vera legalità».

I creatori dell’iniziativa hanno ricordato come «da questa prima esperienza si è passati ad altre iniziative imprenditoriali, in un crescendo entusiasmante di speranze progettuali. Il culmine è stato raggiunto nel progetto di inclusione sociale Potamos, finanziato dalla Ue e supportato da Prefettura e Ministero della Giustizia. Tale progetto, per i suoi risultati di produzione e lavoro, nei settori dei piccoli frutti, del formaggio e del maiale nero, è stato indicato tra le best pratices in agricoltura dal prestigioso istituto internazionale OCSE».

Tuttavia «resta ovviamente intatta la collaborazione con il Trentino, in particolare con la cooperativa Sant’Orsola, che di fatto, nei primi momenti di avvio, ha retto la fase promozionale e soprattutto quella formativa e commerciale. Nella attività svolta dalle due cooperative si è potuto vivere quell’intreccio di reciprocità, che è indispensabile per la costruzione del bene comune, senza concorrenza, ma camminando insieme su percorsi di feconda collaborazione. Un piccolo modello socio-economico che potrebbe essere imitato ed esteso».

La nota spiega, inoltre, come «i nostri soci iniziali sono, nel tempo, progressivamente e naturalmente, passati alla Sant’Orsola o ad altri partenariati commerciali, maturando con la pienezza di crescita culturale e sociale. Anche per questo innesto nelle altre realtà cooperative e imprenditoriali, si è evidenziata una crescente pesantezza finanziaria nel mantenimento della nostra cooperativa, fattore non ultimo che ci ha indotto a fare la scelta di chiusura della esperienza tecnica, restando intatto il percorso sul piano motivazionale», di conseguenza «ormai di fatto la cooperativa Valle del Bonamico restava inutilizzata, pur mantenendo gli originari meriti di lancio delle attività».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE