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Care lettrici e cari lettori,
siamo sempre stati convinti che un giornale deve essere voce di una comunità, anche di afoni, apparentemente cinici e indolenti, come spesso noi meridionali veniamo rappresentati. Ed è quello che abbiamo cercato di praticare negli anni, vivendo noi stessi in un territorio magnifico ma a volte dannato, convinti della funzione sociale di un quotidiano e condividendo con la direzione del giornale obiettivi che il passare del tempo e la crisi di sistema che ha investito i giornali di carta, hanno reso sempre più complicati.

Restiamo però persuasi che nelle nostre pagine sia necessario ricercare sprazzi di una collettività attiva, un contributo anche piccolo ma lucido che contrasti le molte derive che caratterizzano i nostri territori e che contribuisca a riscoprire la voglia e il desiderio di discutere pubblicamente e senza timori di tutto ciò che riguarda i nostri bisogni e la condizione delle nostre comunità.
Vogliamo continuare ad essere attenti alle nostre tante e a volte non valorizzate bellezze, soprattutto ritrovare gusto per scoprirne altre. Un viaggio sentimentale nei nostri territori che spesso conoscono abbandono ed isolamento invece di rinnovata vitalità.

Anche per una nuova narrazione del Sud ci siamo spesi in questi anni con inchieste ed approfondimenti di grande spessore convinti come siamo che questo nostro Mezzogiorno non sia affatto marginale, ma centrale in una idea di sviluppo economico che sia reale centro strategico nel cuore del Mediterraneo. Lo abbiamo fatto attraverso l’edizione l’AltraVoce dell’Italia che sotto la guida prestigiosa e geniale di Roberto Napoletano ha contribuito in maniera sostanziale ad invertire una narrazione obsoleta mettendo in scena un processo di verità che punta a restituire al nostro Sud orgoglio e capacità creativa.

Continuiamo a pensare che il ruolo del nostro Quotidiano sia di fondamentale importanza per le nostre comunità. In completa solitudine come accade in Calabria, essendo l’unico giornale diretto, prodotto e stampato in regione, oppure in Basilicata dove si è leader dell’informazione locale. Ci siamo e continueremo ad esserci con la nostra forza ed anche con le nostre debolezze convinti che la nostra presenza, contrassegnata da una consolidata autorevolezza, sia imprescindibile all’interno di una società complessa come quella odierna. Ci crediamo così tanto che abbiamo deciso, in un momento per nulla facile, di proiettarci in maniera decisa verso il futuro, investendo energie e risorse verso una transizione digitale non più rinviabile, ma contemporaneamente continuando a puntare in maniera convinta sulla qualità del prodotto cartaceo che dovrà essere ancor più accurato e maggiormente in dialogo con la società che da parte nostra contribuiremo a stimolare giorno per giorno.

Non sarà semplice, ma contiamo sull’impegno appassionato di tutte le maestranze del giornale e soprattutto sulla risposta che i nostri lettori vorranno darci, recandosi come da tradizione in edicola oppure sottoscrivendo abbonamenti che cercheremo di rendere più accessibili o ancora acquistando la copia digitale e consultando a tutte le ore il nostro sito che sarà fortemente rivitalizzato. Iniziative importanti saranno dedicate alla costruzione di pubblici eventi e ai nostri conterranei residenti all’estero il cui legame non solo affettivo abbiamo deciso di curare in maniera decisa.

Per fare tutto questo abbiamo, amorevolmente, ma con decisione, “braccato” per un po’ di tempo due straordinari giornalisti come Massimo Razzi e Giuseppe Smorto. Il primo, giornalista e scrittore è un genovese trapiantato nella capitale, è stato direttore di Kataweb e vicedirettore di Repubblica.it, dopo aver lavorato con l’Unità, il Lavoro ed il Corriere Mercantile. Sarà il nuovo Direttore Responsabile de il Quotidiano del Sud. Giuseppe Smorto, reggino, innamorato della Calabria ha avuto una importante carriera in Repubblica dove, tranne una parentesi di tre anni da condirettore di Tuttosport, è sempre rimasto ricoprendo anche il ruolo di caporedattore dello sport e del Venerdì. Dal 2003 al 2016 ha diretto Repubblica.it che ha portato ad essere il primo sito d’informazione in Italia. In seguito, è stato vicedirettore del quotidiano sotto la guida di Mario Calabresi. Pluripremiato giornalista e scrittore, sarà nostro preziosissimo consulente editoriale.

Resterà con noi, e ne siamo particolarmente felici, Rocco Valenti che dopo dieci anni di direzione responsabile assumerà l’incarico di Condirettore per le edizioni della Calabria affiancando, unitamente a Roberto Marino, Condirettore per le edizioni della Basilicata, Massimo Razzi nel difficile lavoro di guida del giornale. Rocco Valenti, che ringraziamo di cuore per tutto il difficile lavoro svolto in questi anni, continuerà ad essere punto di riferimento per tutti mettendo a disposizione le grandi doti professionali ed umane che gli abbiamo sempre riconosciuto.

Siamo fiduciosi e cercheremo di fare tutto il possibile per supportare la nostra straordinaria comunità di giornalisti, poligrafici, collaboratori, amministrativi. Uomini e donne che ogni giorno e da tanti anni lavorano per fornire notizie, nessuna esclusa, ma che in cuor loro sono spinti dalla speranza di offrire un aiuto, una condivisione, un pensiero a volte dolente o anche indignato, una visione del mondo, un contributo di idee che contrasti le paure e le derive di una società in profonda trasformazione che fatica a ritrovare un linguaggio comune.

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