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Alta tensione nel carcere di Saluzzo, dove questa mattina un detenuto napoletano, classificato ad “Alta sicurezza”, ha proditoriamente ed improvvisamente aggredito l’Ispettore di Polizia Penitenziaria responsabile della Sorveglianza che lo aveva informato che non poteva effettuare colloquio con una donna presentatasi come convivente ma della quale non vi era alcun atto documentale che lo attestasse.

L’Ispettore di Polizia Penitenziaria è stato colpito da una serie di pugni al volto e al corpo: tempestivo è stato l’intervento dell’altro collega, preposto alla Sala colloqui, che è riuscito a bloccarlo. L’Ispettore ferito è ricorso alle cure dell’Ospedale cittadino”, commenta Vicente SANTILLI, segretario regionale piemontese del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria. “Altro che dichiarazioni tranquillizzanti, altro che situazione tornata alla normalità. I numeri dei detenuti in Italia sarà pure calato, ma le aggressioni, le colluttazioni e i ferimenti si verificano costantemente, con poliziotti feriti e celle devastate. Quella di oggi a Saluzzo è stata un’aggressione tanto improvvisa quanto violenta, senza alcuna ragione.  L’Amministrazione Penitenziaria regionale adotti con tempestività urgenti provvedimenti, a cominciare dalla sospensione della vigilanza dinamica delle sezioni detentive, provvedimento che ha favorito e favorisce questa ignobile e ingiustificata violenza facendo stare i detenuti fuori delle celle a non fare nulla tutto il giorno”.

Aggiunge il segretario generale del SAPPE Donato Capece, che sollecita Ministro e Capo DAP a intervenire,: “Quella di SALUZZO è l’ennesima grave e intollerabile aggressione da parte di un detenuto ai danni di un poliziotto penitenziario. La situazione nelle nostre carceri resta dunque allarmante, nonostante si sprechino dichiarazioni tranquillanti sul superamento dell’emergenza penitenziaria: la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione. Eventi del genere sono sempre più all’ordine del giorno e a rimetterci è sempre e solo il Personale di Polizia Penitenziaria. Il Sappe esprime solidarietà al poliziotto ferito e gli augura una veloce ripresa e ritorno in servizio. Ma va anche detto – con fermezza! – che queste aggressioni sono intollerabili ed inaccettabili”.

Il SAPPE informa infine che “a Saluzzo, il 30 aprile scorso, erano presenti nelle celle 255 detenuti: 12 gli imputati, 243 i condannati. Nel 2015, nella Casa di reclusione, si sono contati 29 atti di autolesionismo, 5 tentati suicidi sventati in tempo dagli uomini della Polizia Penitenziaria e 22 colluttazioni”. 

 

 

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