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CATANZARO – «Chiedo a Francesca Chaouqui, autrice di una lettera indirizzata al Corriere della Sera che ascrive l’atroce omicidio di Fabiana Luzzi ad una «specificità calabrese», di accettare un confronto televisivo sul tema e chiedo altresì alle emittenti di offrire lo spazio per il contraddittorio»: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, che bolla la riflessione della manager come «qualunquista e del tutto avulsa dalla realtà planetaria che, senza limiti di sorta e confini geografici, registra una recrudescenza inarrestabile di violenze di genere». Marziale si dice «sconcertato dalla parzialità delle osservazioni di Francesca Chaouqui tendenti a gettare discredito sulla terra natia. E le fondamenta del discredito sono illustrate dalla stessa scrivente nel momento in cui afferma che dalla Calabria è scappata. A Pretoria, in Sudafrica – aggiunge – Pistorius ha ammazzato la sua fidanzata e non credo che l’atleta abbia radici calabresi o sia stato allevato da una famiglia a Corigliano Calabro o nei dintorni. Basta questa considerazione – conclude Marziale – per chiedere alla signora un confronto aperto, mettendoci la faccia, perchè le ragioni antropologiche della violenza di genere hanno radici talmente profonde e diffuse da non potere essere contenute nello spazio ristretto di una pagina di giornale».

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