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E’ caso politico attorno alla denuncia di minacce e intimidazioni ai candidati fatta dal leader dell’Udc catanzarese, Mario Tassone, il quale pubblicamente ha dichiarato che nel corso della campagna elettorale per le comunali del 6 e 7 maggio alcuni candidati del Polo di centro – che a Catanzaro sostiene la candidatura di Pino Celi e non quella del Pdl, Sergio Abramo – avrebbero subito indebite pressioni da esponenti del centrodestra catanzarese affinché non scendessero in campo. “Mai vista una campagna elettorale così incivile – queste le dichiarazioni rilasciate da Tassone al “Quotidiano”, annunciando anche che del caso sarà investita la commissione parlamentare Antimafia, di cui lo stesso Tassone è componente e che domani sarà in Calabria per incontrare il sindaco dimissionario di Monastarace (Rc), Maria Carmela Lanzetta. La denuncia di Tassone ha scatenato una vera e propria bagarre politica. Il primo a intervenire l’assessore regionale del Pdl, Mimmo Tallini, secondo il quale “Tassone non dovrebbe nascondersi dietro a un dito ma, per rispetto della sua veste istituzionale, denunciare nelle sedi opportune. In ogni caso – ha detto Tallini – il vero paradosso politico, in questo momento, è rappresentato dall’Udc, che dopo aver ricevuto incarichi dal presidente Scopelliti, sfrutta queste postazioni per fare campagna elettorale contro gli alleati”. In campo anche il comitato elettorale di Sergio Abramo.  “Tassone –hanno commentato dalla segreteria di Abramo – parlando dell’imbarbarimento della vita politica a Catanzaro e dell’uso spregiudicato del potere, si sia riferito ai cinque anni di malgoverno della sinistra al Comune di Catanzaro”. Immediata la replica di Salvatore Scalzo, candidato a sindaco del Pd: “E, anziché fare autocritica o tacere, questo centrodestra cosa fa? prova a distrarre l’attenzione cercando goffamente di ribaltare la frittata. Peccato che non stiamo parlando di frittate, ma di mafia e malaffare nella nostra città. Mi auguro che la parte sana del centrodestra prenda subito le distanze da queste farneticanti dichiarazioni, perché altrimenti vorrebbe dire essere complici di un sistema lontano anni luce dalle tradizioni civili e democratiche di Catanzaro.

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