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CATANZARO – Fronte comune tra centrosinistra, Udc e Fli. Le elezioni di Catanzaro sono state chiuse ufficialmente, ma le polemiche non si placano e si preannunciano ricorsi e posizioni sempre più distanti. L’elezioni di Sergio Abramo non è andata giù alle altre forze politiche che non le mandano a dire. «Nessuno vuole condizionare il voto ma l’impressione è che sia stato condizionato». Il parlamentare Mario Tassone, già vice segretario nazionale dell’Udc, componente della commissione antimafia, sintetizza così la presa di posizione di Pd, Udc e Fli all’indomani della proclamazione del neo sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, che secondo quanto certificato dalla commissione elettorale centrale, tre giorni dopo il voto, avrebbe ottenuto 130 consensi in più rispetto al 50% dei votanti. 

Nel corso di una conferenza stampa tenuta questa mattina nella sede del Pd a Catanzaro, il commissario regionale democratico Alfredo D’Attorre e la parlamentare Doris Lo Moro, il candidato sindaco del centro sinistra Salvatore Scalzo, Tassone e la parlamentare Angela Napoli, coordinatrice calabrese di Fli, hanno sottolineato che «esiste un caso Catanzaro. Sul voto di domenica e lunedì scorsi va fatta piena chiarezza perché sono troppo le segnalazioni di brogli, anomalie, disfunzioni». Scalzo ha confermato che è in via di preparazione il ricorso che sarà presentato al Tar e che, subito dopo gli impegni del ballottaggio, sarà promossa proprio a Catanzaro una iniziativa del Pd nazionale.

Napoli ha rincarato la dose sostenendo che «a Catanzaro quanto successo conferma che c’è una cappa, comandata dai soliti tre o quattro personaggi noti». Secondo la Lo Moro «è necessario allontanare tutte le ombre sul voto amministrativo, perché solo così sarà possibile aprire una nuova fase politica nella città capoluogo di regione». Nel corso dell’incontro con i giornalisti, inoltre, Scalzo ha confermato che si sta vagliando l’ipotesi, tra l’altro, di disertare la seduta di insediamento del nuovo consiglio comunale di Catanzaro. 

«Procediamo con massima determinazione nel percorso che è per la legalità e per la dignità di Catanzaro» – ha detto Alfredo D’Attorre – e ritengo- che sia interesse anche di chi si appresta a governare Catanzaro far luce su quanto avvenuto realmente nella tornata elettorale, dissipando così quelle ombre che complicherebbero la vita amministrativa della città. Fino ad ora, ahimè, non ho visto questo senso delle istituzioni da parte del centrodestra, mi auguro di constatarlo a breve, non solo con gli inviti alla collaborazione. In ogni caso la segreteria nazionale del Partito Democratico intende dare massimo supporto, non solo con l’organizzazione di una manifestazione alla presenza di rappresentanze nazionali, ma anche con l’assistenza legale nel ricorso al Tar che sarà inoltrato a breve». A fare da eco alle parole di D’Attorre, i parlamentari presenti: «E’ una battaglia, quella per la legalità, che avevamo cominciato già durante la presentazione delle liste – ha chiarito la Napoli -. Ora ci troviamo davanti alla conferma che Catanzaro è vittima del malaffare e della corruzione, questa lotta vorrei venisse sostenuta da tutti i cittadini indipendentemente dal loro schieramento politico. Non è infatti interesse neanche del neosindaco Abramo quello di vedersi proclamato con tali ombre alle spalle, credo che anche lui voglia non avere scheletri nell’armadio. Non è una novità che Catanzaro sia sotto la cappa di tre o quattro soggetti che rappresentano i poteri forti: ora è venuto il momento di contrastare apertamente questa impostazione, c’è bisogno di libertà, c’è bisogno di legalità, c’è bisogno di chiarezza». A sostegno delle parole della Napoli, Mario Tassone: «Credo che il quadro sia chiaro a tutti. Ci sono delle irregolarità accertate sulle quali è obbligatorio fare chiarezza perchè la città lo merita. Non è, e questo voglio che sia ben evidente, una questione di risultato elettorale: qui, al momento, nessuno ha vinto e nessuno ha perso, è lo la città che ci sta perdendo in immagine e credibilità se non si farà piena luce sulla tornata elettorale. Il sospetto è che sia stata alterata la volontà degli elettori e questo non può essere accettato da nessuno». 

«A quanto detto dai colleghi – ha spiegato la Lo Moro – aggiungo che non esiste un caso creato dal centrosinistra. Le procedure normali, di legge, hanno portato ad un ricontrollo sulle tre sezioni in questione e da lì sono emerse le irregolarità forti di cui ci troviamo a parlare oggi. È inaudito che nella nostra regione si vogliano far passare per normali situazioni evidentemente irregolari, si vogliano far passare per normali anche i suicidi con l’acido muriatico. Ai cittadini di Catanzaro chiedo di mantenere alta l’attenzione perchè Abramo potrebbe trovarsi a pagare le cambiali elettorali che Traversa non ha voluto pagare». Infine, Salvatore Scalzo: «Sento alcuni commenti – ha esordito il candidato a Sindaco – e mi viene da rabbrividire: qui si cerca di far passare come problema chi denuncia e non chi imbroglia. Ribadisco: le irregolarità sono già accertate e sono a verbale, per questo è con forza e convinzione che porteremo avanti questa nostra battaglia per la legalità. Ringrazio per la presenza, affianco a me, anche chi non appartiene al Partito Democratico: è questo il segnale del fatto che siamo qui per una lotta comune che interessa la vita democratica di tutto la città, non di una parte politica. Ecco perchè il ricorso che inoltreremo vuole essere un’assicurazione verso tutti i cittadini liberi e onesti di Catanzaro, che sono la stragrande maggioranza, sul fatto che andremo fino in fondo alla questione, affinchè si faccia piena luce sui fatti». 

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