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LAMEZIA TERME – E’ ufficiale. Dopo una via crucis durata tre anni, segnati dalla nomina di due commissari, il partito democratico calabrese va al congresso per scegliere il suo segretario regionale e tutti gli organi politici provinciali e comunali. Una svolta che segna la fine, a meno di colpi di scena dell’ultima ora, di uno dei periodi più travagliati per il maggiore partito del centrosinistra in Calabria. Confermate dunque le notizie trapelate dall’incontro romano di due giorni fa, che aveva visto al tavolo, insieme ad Alfredo d’Attorre ed al coordinatore nazionale Migliavacca, tutte le anime del pd regionale. Due per ora i candidati in lizza: il consigliere regionale Mario Maiolo, vicino ad Enrico Letta, ed il battitore libero Mario Muzzi, ex presidente Field, da sempre voce critica all’interno del partito. Nessuna conferma ufficiale invece sulle voci insistenti che vedrebbero il presidente della provincia di Cosenza Mario Oliverio fare un passo indietro per favorire lo svolgimento di un congresso unitario. A pesare su questa decisione, nel caso in cui venisse confermata, anche il tema delle incompatibilità sancite dallo statuto. Quale che sia il quadro che andrà delineandosi, la fase di tutela dei democratici calabresi ad opera degli organi nazionali va esaurendosi. Un risultato che deve essere ascritto all’azione che ha svolto Alfredo D’Attorre rispetto alle varie anime del pd, ma che nasce anche da un diverso atteggiamento dei big regionali ai quali il commissario uscente ha riconosciuto la piena assunzione di responsabilità: «c’è stata una presa di coscienza che ha consentito il superamento dell’empasse degli anni precedenti. Il gruppo dirigente calabrese ha mostrato grande senso di attaccamento al partito».

Serrato l’iter congressuale: il 3 giugno scadranno i termini per la presentazione delle candidature alla segreteria regionale; il 9 ed il 10 si terranno le assemblee dei circoli che avranno il compito di eleggere il nome di colui che guiderà i democratici calabresi. Nel caso in cui nessun candidato avrà superato la soglia del 50%, richiesta per l’elezione, si andrà alle primarie che si terranno tra il 24 ed il 30 giugno. A seguire tra il primo ed il 22 luglio le elezioni degli organi provinciali.

Si sta già lavorando all’individuazione di una candidatura unitaria, in assenza della quale D’Attorre ha garantito comunque «che ci sarà assoluta legittimazione reciproca e piena condivisione delle regole», con un monito finale: «Eventuali ricorsi fatti prima alla stampa che agli organi di partito verranno immediatamente cestinati». Insomma il dado è tratto. Una buona notizia per il pd calabrese, alla vigilia del ballottaggio alle amministrative che ha fatto registrare una prima ripresa del partito in Calabria, come ha voluto ribadire proprio D’Attorre: «L’analisi secondo cui ci sarebbe stata una vittoria del centrodestra è assolutamente priva di fondamento. Avanziamo ovunque con personalità di grande profilo politico». Resta la questione catanzarese, sulla quale il commissario non intende arretrare: «Sono fiducioso che riporteremo presto la città al voto. Abbiamo nominato un legale che affiancherà Scalzo». Non resta dunque che aspettare la conclusione dello spoglio di lunedì. Poi inizierà la battaglia congressuale. 

 

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