X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

CATANZARO – Una petizione per evidenziare i danni arrecati a decine e decine di pendolari dalla soppressione del treno regionale numero 3731 che collegava Crotone con Catanzaro Lido è stata avviata dai cittadini interessati i quali spiegano che il convoglio è particolarmente importante, perchè utilizzato da tantissimi pendolari che devono raggiungere la città di Pitagora ogni giorno, ma fondamentale anche perchè rappresenta uno dei pochi collegamenti tra la stessa area crotonese e la zona di Catanzaro Lido e Lamezia Terme, snodi centrali per proseguire con altri treni a luna percorrenza. Con l’introduzione dell’orario invernale, però, Trenitalia ha soppresso completamente le fermate nelle stazioni di Botricello e Cropani, coinvolgendo tantissimi passeggeri che salivano e scendevano proprio nei due paesi della provincia di Catanzaro, situati al confine con quella di Crotone. Studenti, lavoratori e tanti altri cittadini lasciati improvvisamente a piedi dopo anni di utilizzo del servizio.
Nel reclamo formale inoltrato a Trenitalia e all’assessore regionale ai Trasporti Luigi Fedele, si evidenzia che «i viaggiatori che utilizzano questo treno regionale e che scendono alle fermate di Botricello e Cropani sono numerosissimi, in quanto tali stazioni sono da sempre punto di riferimento e scalo per l’intero comprensorio (Sellia Marina, Sersale, Cropani, Cerva, Andali, Belcastro, Petronà, Marcedusa e Botricello». Per questo i firmatari della petizione hanno aggiunto che «si rende necessario e indispensabile che tale servizio continui ad essere operativo, considerato anche l’orario di partenza dalla stazione di Crotone, coincidente con la fine del normale turno di lavoro e con la fine dell’orario scolastico». E per avvalorare la propria protesta, i pendolari hanno anche ricordato che nonostante la soppressione delle fermate, non è cambiato il tempo di percorrenza nella tratta Crotone-Catanzaro Lido. «In un momento così critico per tutti e soprattutto per i lavoratori pendolari – prosegue la missiva – un servizio così primario ed essenziale, quale quello del trasporto ferroviario, non può subire tali incomprensibili tagli, danneggiando solo ed esclusivamente gli utenti che devono fare i conti con stipendi sempre più stringati per via della contingente crisi economica e favorendo così logiche politiche e di potere».
Una protesta forte, dunque, per la quale si chiedono risposte concrete alle istituzioni interessate, con la convinzione da parte dei tanti firmatari del reclamo che, senza una soluzione al problema, saranno avviate forme di protesta più incisive, compreso il coinvolgimento delle istituzioni locali interessate da questo grave disservizio.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE