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ROMA – Il 68,3% dei sindaci e il 64,3% dei governatori perdono consenso e nello specifico della Calabria le cose non vanno meglio, anzi. Il governatore Giuseppe Scopelliti scende sotto il 50% dei consensi (per la precisione il 48%) e finisce in decima posizione perdendo sei punti percentuali rispetto alla rilevazione del 2011 e 9,8 rispetto alle elezioni del 2010. Il sondaggio dell’Ipr assegna per questo la maglia nera nazionale a Scopelliti nel confronto con il dato elettorale che lo aveva portato alla guida della regione. Questi i dati più eclatanti della Governance Poll, realizzata da Ipr Marketing per il Sole24Ore, che ha analizzato il dato del consenso di governatori e primi cittadini attuale rispetto al giorno in cui sono stati eletti. 

IL DETTAGLIO DELLA CALABRIA. Oltre al dato riguardante Scopelliti, che registra il calo di consensi più elevato d’Italia, anche il resto degli amministratori calabresi, tranne qualche eccezione, non saltano di gioia. Tra i cinque sindaci dei capoluoghi calabresi il peggiore classificato è Peppino Vallone (PD), sindaco di Crotone, che registra solo il 47% dei consensi perdendo l’8% rispetto allo scorso anno e ben il 12,4% rispetto al giorno delle elezioni, quando porto a casa la vittoria con il 59,4%, sistemandosi al 93° posto generale. Solo due punti percentuali in più e il 75° posto, invece, per il primo cittadino di Vibo Valentia, Nicola D’Agostino (PDL) che rispetto allo scorso anno registra un calo dell’11% e rispetto al giorno dell’elezione fa segnare 10,3 punti percentuali in meno passando dal 59,3% al 49%. Per quanto riguarda Cosenza, infine, il sindaco Mario Occhiuto regge bene, raggiungendo il 41° posto e perdendo solo il 3% rispetto alla rilevazione dello scorso anno e soltanto lo 0,7% rispetto al dato scaturente dall’elezione quando fece registrare il 54% dei consensi contro il 53,7% registrato dalla ricerca della Ipr Marketing per il Sole24Ore. Nessuna rilevazione per Catanzaro e Reggio Calabria in quanto al momento della ricerca era già stati commissariati.

IL DETTAGLIO NAZIONALE. In particolare, a livello nazionale, i sindaci perdono in media il 5% dei consensi e i governatori il 3%. Il consenso migliora rispetto al giorno dell’elezione per il sindaco di Verona Flavio Tosi (+8,7%), di Milano Giuliano Pisapia (+4,9%) e di Pesaro Luca Cerisoli (+3,6%). I risultati peggiori sono quelli dei sindaci di Crotone, Alessandria e Taranto. La classifica dei governatori vede al primo posto Enrico Rossi (Toscana), che resta sostanzialmente stabile rispetto al giorno delle elezioni, al secondo Luca Zaia (Veneto) che però perde consensi (-2,2%) e al terzo Vasco Errani (Emilia Romagna) in riscossa (+3,9%). Il governatore della Liguria Burlando incrementa di quasi un punto il proprio consenso rispetto al giorno delle elezioni raggiungendo il 53%. Nella classifica dei presidenti di regione più amati dai propri elettori seguono i governatori di Basilicata e Umbria, De Filippo e Marini, rispettivamente al 52 e 51%. Appaiati al 50% i presidenti di Campania e Puglia, Caldoro e Vendola. Sotto di loro un trio al 48%, che vede insieme i governatori di Calabria, Friuli Venezia Giulia e Piemonte. Al 45% Giovanni Chiodi, presidente dell’Abruzzo, precede Ugo Cappellacci della Sardegna, (44%). Sono dunque solo 8 i presidenti che conquistano almeno il 50% dei consensi, il primo del PD è appunto Rossi, vincitore della classifica, tra i leghisti prevale Zaia (al secondo posto della classifica) mentre tra i presidenti PDL in testa è Caldoro (in ottava posizione)

La classifica dei sindaci vede al primo posto con il 72% dei consensi Vincenzo De Luca (Salerno), sul podio, tutto meridionale, seguono poi al secondo posto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando (con il 71% dei consensi) e al terzo posto il sindaco di Agrigento Marco Zambuto. Al 4° posto il sindaco di Verona, il leghista Flavio Tosi, agli ultimi posti i primi cittadini di Foggia, Giovanni Battista Mongelli, e di Messina, Giuseppe Buzzanca. Tra le grandi città si fa notare l’incremento sia del primo cittadino di Milano, Giuliano Pisapia, che oggi è al 60% con un +4,9% dal giorno delle elezioni che del sindaco di Genova, Marco Doria, oggi al 63% con +3,3% dallo scorso maggio quando fu eletto. Invece cala il consenso al Sindaco di Napoli Luigi De Magistris che l’anno scorso risultò vincente nella classifica del Governace Poll ma oggi scende al 59%. In calo anche il primo cittadino grillino di Parma Pizzarotti che in pochi mesi perde il 7% scendendo al 53%. Stabili sia Piero Fassino (Torino, 58%), che Virginio Merola (Bologna, 52,5).

Ma il dato più importante rilevato dal sondaggio Ipr è il calo di credibilità della classe politica nazionale che incide anche nel consenso agli amministratori locali che nel corso del 2012, complessivamente, hanno diminuito il proprio livello di attrazione, tranne poche eccezioni. «L’incessante calo di credibilità della classe politica nazionale – sottolinea il direttore di Ipr Antonio Noto – e l’avvento dei tecnici al governo hanno di fatto sancito la crisi definitiva di un modello consolidato ed esteso di rappresentazione della realtà politica del nostro Paese, generando un calo di consensi verso gli amministratori locali. Negli anni precedenti, invece – precisa Noto – erano proprio i governi locali a tenere saldo il consenso dei cittadini». Tutto il trio di testa della classifica dei sindaci infatti diminuisce il proprio consenso rispetto al giorno delle elezioni. L’unico in crescita è il sindaco di Verona Tosi, che aumenta il proprio consenso dell’8,7%, raggiungendo il 66%. Sono 15 gli amministratori che registrano un risultato superiore o pari al 60% mentre sono 71 quelli che godono del consenso di un cittadino su due, valutabile come soglia positiva. 

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