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REGGIO CALABRIA – «Sia chiaro. È stata la ‘ndrangheta ad ammazzare mio padre. Non ammetto critiche e stupide strumentalizzazioni sulla sua figura e sulla sua morte». Lo ha detto Rosanna Scopelliti, figlia del magistrato di Cassazione, Antonino, ucciso nel 1991 a Campo Calabro, candidata nelle liste del Pdl alla Camera dei Deputati, parlando a Reggio Calabria alla presentazione delle liste del Pdl a Camera e Senato. Rosanna Scopelliti, nel suo intervento, ha fatto riferimento alle affermazioni, riportate sul social network Facebook «da un prete senza tonaca – ha detto – che ha osato dare altre motivazioni all’uccisione di mio padre. Tengo a precisare che si tratta della stessa persona che fino al giorno prima che si sapesse della mia candidatura con il Pdl mi invitava a tutte le sue iniziative». 

 «In Calabria – ha concluso Rosanna Scopelliti – è cambiata la mia storia ed è anche cambiata la mia vita. Ho il dovere di ringraziare quelli che definisco ‘angeli custodì, gli uomini e le donne delle Forze dell’Ordine, che in questi anni, anche difficili, con gran discrezione, hanno tutelato la sicurezza mia e di mia madre». 
Pronta la presa di posizione del governatore Giuseppe Scopelliti, coordinatore regionale del Pdl: «Rosanna ha fatto una rivelazione angosciante. Sono dichiarazioni – ha aggiunto Scopelliti – che vengono usate verso quelle persone che non stanno da una parte. Persone che in questa città vengono santificate e ricevono il grande sostegno della stampa. Mi sento responsabile di questo, se Rosanna si fosse candidata a sinistra, questo non sarebbe successo». Scopelliti ha aggiunto che la candidata di Sel per il Senato in Calabria Ida Dominjianni «sarà costretta nei prossimi giorni a recarsi in Procura per dare spiegazioni sull’affermazione secondo la quale ‘lo scopellitismo, in Calabria, è mafia legalizzatà. Parole che non offendono Scopelliti, ma il 70% dei calabresi tre anni fa hanno scelto di sostenerci».
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