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LAMEZIA TERME – C’è una nuova «maggioranza» in Consiglio comunale, costituita dagli appena fuoriusciti dall’ormai ex maggioranza (5 consiglieri hanno formato il gruppo “Lamezia indipendente”) e da da pezzi del centrodestra (fra cui il capogruppo del Pdl Raffaele Mazzei, leader dell’opposizione). Nella nottata infatti, al termine di un’interminabile e in qualche caso «colorita» discussione sul programma di fine consiliatura illustrato dal sindaco e molto contestato, è stato approvato un ordine del giorno (15 voti a favore contro 14 contrari e un solo astenuto) che da via libera al sindaco Speranza, ma solo per i prossimi otto mesi e quindi di dimettersi a febbraio 2014 (un anno prima della scadenza naturale del secondo mandato del sindaco di recente nominato coordinatore regionale di Sel). 

A questo documento hanno votato a favore i cinque fuoriusciti dalla maggioranza di centrosinistra che avevano sostenuto Speranza alle elezioni del 2010, i consiglieri comunali dell’Udc, alcuni del Pdl e altri dell’ex Terzo Polo. Contro l’impegno a dimettesi fra 8 mesi ha votato il Pd (da poco rientrato in Giunta dopo il terzo rimpasto) che ha definito «antidemocratico» il documento approvato, il gruppo consiliare “Progetto Lamezia”, scaturito dalla lista civica che ha sostenuto Speranza nel 2010, e alcuni consiglieri d’opposizione del Pdl in disaccordo con il capogruppo Mazzei e con l’Udc. Insomma, una sorta di “larghe intese” a metà visto che seppure per un solo voto, è passato un ordine del giorno «multicolore». E che la seduta di ieri fosse stata piuttosto calda, lo si era capito all’inizio quando la consigliera del centrosinistra, Elvira Falvo, annunciava l’abbandono della maggioranza aderendo a “Lamezia indipendente” che si è costituito qualche giorno fa e composto di recente da altri 4 ormai ex consiglieri della maggioranza scaturita dalle elezioni 2010, ma che ora non esiste più. 
Proprio Elvira Falvo nella nottata, al momento del voto sul documento proposto dalla «nuova maggioranza» che ha appunto dato una fiducia a «tempo» all’amministrazione guidata dal sindaco Speranza, con la sua astensione è stata determinante a far passare il documento che invita il sindaco «a staccare la spina» a febbraio 2014. Se questo dovesse accadere, dunque, a Lamezia si tornerebbe al voto esattamente fra un anno quando si voterà pure per il Parlamento europeo che potrebbe vedere in corso lo stesso Speranza che, tra l’altro, punterebbe anche a una candidatura alle regionali.
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