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CATANZARO – E’ bufera nell’Udc calabrese. Nel partito di Casini, già diviso dopo la scelta di presentarsi nella coalizione di centro capeggiata da Monti, è arrivata la resa dei conti. Il comitato regionale del partito ha, infatti, deferito Mario Tassone ai probiviri, chiedendo l’espulsione dal partito per l’ex parlamentare che ha rappresentato per anni i centristi calabresi. Tassone è reo, secondo il partito, di avere “tradito” l’Udc nel momento in cui non ha dato il proprio sostegno elettorale proprio in occasione delle politiche. Tassone, infatti, aveva dichiarato il suo dissenso al progetto di Scelta civica ed aveva annunciato una riorganizzazione della componente del Cdu. 
La richiesta di esplusione arriva, dunque, a segnare una rottura che, a questo punto, appare non più procastinabile. Anche perché l’ex vice segretario nazionale del partito ha replicato in maniera dura alla decisione del comitato regionale, chiedendo a sua volta l’espulsione del presidente del Comitato, Francesco Manti, e del segretario regionale Gino Trematerra. Tassone ha sostenuto che “il mio deferimento ai probiviri con la richiesta di espulsione dal partito è immotivato ed illegittimo. Tale atto – ha aggiunto – offende non solo la mia storia ma soprattutto quella di coloro che hanno coltivato con coerenza l’impegno politico nel sostegno dei valori alla base dello scudo crociato”. 
“Una richiesta di espulsione per aver avviato un processo di organizzazione del Cdu, che è una componente interna all’Udc, che ha lo scopo di far vivere i principi e gli ideali a cui si ispirava l’Udc nel dicembre 2002 – ha dichiarato ancora il decano del Parlamento – è un fatto gravissimo di inaudita violenza. Ma la cosa più grave è aver fatto approvare un documento senza accedere alla richiesta di verifica del numero legale, in una riunione in cui i componenti il comitato regionale erano pochissimi, ben lontani dal costituire il numero legale. La violazione dello statuto è, quindi, lampante e per questo motivo, con alcuni amici, presenterò un atto di deferimento ai probiviri per l’espulsione del Presidente del Comitato regionale Manti e del Segretario regionale Trematerra, per il mancato rispetto dello statuto che costituisce un ulteriore atto di azzeramento del partito. Questi sono gli atteggiamenti da censurare e non quelli che stiamo portando avanti attraverso il Cdu – ha concluso Mario Tassone – cercando di salvaguardare l’identità di un partito che è stato messo ormai da tempo in liquidazione fino alla brutta pagina di Scelta Civica”.
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