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REGGIO CALABRIA, 23 LUG – Il Tribunale – Sezione penale di Reggio Calabria ha rigettato ieri un ricorso presentato dal procuratore capo Federico Cafiero de Raho e dal pm Stefano Musolino il 17 luglio, due giorni dopo la domanda di reintegro in Consiglio regionale presentata da Antonino Rappoccio, chiedendo il ripristino della misura cautelare dei domiciliari per l’esponente politico o, in subordine, il divieto di dimora.
Rappoccio, consigliere eletto nel 2010 nella Lista “Insieme per la Calabria”, è stato rinviato a giudizio per associazione per delinquere, corruzione elettorale aggravata, truffa e peculato.
Il tribunale ha rigettato il ricorso poichè “allo stato non è fornita la prova che Rappoccio abbia occupato nuovamente il seggio al Consiglio regionale e che sulla base di queste motivazioni, allo stato, l’istanza non può trovare accoglimento, fermo restando il quadro di gravità indiziaria a carico dell’imputato, per come delineato nell’ordinanza applicativa della misura in corso”.
De Raho e Musolino – quest’ultimo aveva espresso, insieme al procuratore aggiunto Ottavio Sferlazza, il parere positivo per la revoca degli arresti domiciliari a carico di Rappoccio – hanno quindi deciso di presentare un nuovo ricorso al Tribunale del riesame, che ha fissato l’udienza per il 7 agosto.
Rappoccio dovrebbe rientrare in Consiglio regionale nel corso della seduta di giovedì prossimo.

REGGIO CALABRIA – Il Tribunale – Sezione penale di Reggio Calabria ha rigettato ieri un ricorso presentato dal procuratore capo Federico Cafiero de Raho e dal pm Stefano Musolino il 17 luglio, due giorni dopo la domanda di reintegro in Consiglio regionale presentata da Antonino Rappoccio, chiedendo il ripristino della misura cautelare dei domiciliari per l’esponente politico o, in subordine, il divieto di dimora.Rappoccio, consigliere eletto nel 2010 nella Lista “Insieme per la Calabria”, è stato rinviato a giudizio per associazione per delinquere, corruzione elettorale aggravata, truffa e peculato.Il tribunale ha rigettato il ricorso poichè «allo stato non è fornita la prova che Rappoccio abbia occupato nuovamente il seggio al Consiglio regionale e che sulla base di queste motivazioni, allo stato, l’istanza non può trovare accoglimento, fermo restando il quadro di gravità indiziaria a carico dell’imputato, per come delineato nell’ordinanza applicativa della misura in corso». De Raho e Musolino – quest’ultimo aveva espresso, insieme al procuratore aggiunto Ottavio Sferlazza, il parere positivo per la revoca degli arresti domiciliari a carico di Rappoccio – hanno quindi deciso di presentare un nuovo ricorso al Tribunale del riesame, che ha fissato l’udienza per il 7 agosto. Rappoccio dovrebbe rientrare in Consiglio regionale nel corso della seduta di giovedì prossimo.

 

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