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CATANZARO – I quattro senatori del Pdl eletti nel collegio della Calabria (Antonio Gentile, Antonio Caridi, Nico D’Ascola e Piero Aiello) seguono compatti la linea di Angelino Alfano, votano la fiducia al governo Letta, ma non scaricano del tutto Berlusconi. Perché, per dirla con il senatore Aiello, «la Calabria ha fatto da battistrada in questa giornata importante per le sorti del Governo e del Paese, con grande compiacimento del presidente Berlusconi, che ha sposato questa tesi con convinzione». Ci tiene a sottolineare Aiello. E da Roma incalza: «Compatti abbiamo indotto tutto il gruppo a votare a favore, perchè eravano convinti, e ora lo siamo ancora di più, del risultato. Sapevamo che questa sarebbe stata la mossa giusta per il bene dell’Italia e per l’unità del partito, ma anche per lo stesso presidente Berlusconi». Nella scia dei colleghi Pdl anche Giovanni Bilardi, eletto nella lista Grande Sud della quale proprio Berlusconi era stato ideatore a livello nazionale, con Scopelliti promotore in Calabria.

Le firme dei calabresi, comunque, appaiono in calce alla “mozione dei 23” in mano a Quagliariello. La tendenza dell’area calabrese del Pdl era già emersa nei giorni scorsi, quando a Roma si era tenuto un vertice alla presenza del governatore Scopelliti per decidere la strategia. Il comunicato emerso, annunciava «l’impegno che, qualsiasi decisione dovrà essere presa, la delegazione parlamentare farà scelte unitarie». Ed era nell’aria che la scelta sarebbe stata dalla parte delle “colombe”. Tra essi c’è anche Paolo Naccarato, calabrese ma eletto al Nord nelle fila della Lega, per poi confluire nel gruppo “Grandi autonomie e liberà” nel quale ha ritrovato Bilardi.
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