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CATANZARO – «Nessuno ha mai interferito sulle pratiche amministrative. Men che meno Mimmo Tallini». Sergio Abramo lo ripete a chiare lettere. Torna in tv e annuncia di voler fare una giunta tecnica. Al momento, però, il 90% dei professionisti contattati ha declinato l’invito del sindaco. Ma Abramo non molla. Va avanti. E, sulle intercettazioni telefoniche, da cui emerge l’immagine di Tallini quale «figura cardine del quadro politico» risponde così: «L’assessore Tallini mi ha aiutato a sollecitare la Regione per ottenere i finanziamenti destinati alla città. Ma non ha mai interferito sulle pratiche amministrative. Quando vado in Consiglio, molte volte, sono io stesso ad illustrare le delibere che preparo personalmente». 

Ma è dalle intercettazioni che viene fuori il ruolo dell’assessore regionale, Mimmo Tallini, per il quale è stato ipotizzato il reato di concussione. 
 
Le intercettazioni – «E’ un macello perché vabè c’è l’accanimento di cui neanche tu puoi essere contento di Dominijanni su questa cazza di lista, mannaia la lista… Vedrai succederà un bordello… Se questo qua si incattivisce, quale è incattivito». 
La bufera che si è abbattuta su Palazzo De Nobile parte tutta da lì. Da quelle presunte firme false apposte sulla lista “Per Catanzaro”. Le intercettazioni risalgono al 2 marzo 2013. Da quella data ad oggi la situazione precipita e svela un generalizzato malcostume che tocca ogni settore della gestione della «cosa pubblica». È uno degli otto indagati, Massimo Lomonaco a dare una sua lettura parlando con il suo interlocutore: «Vedi, come io paradossalmente per la vicenda politica sulla lista lo faccio su Mimmo, lo faccio consapevolmente, mi fa piacere, per Mimmo facciamo tutto e andiamo avanti… ma là, quando scoppia il problema sull’Urbanistica tu hai mantenuto la delega (ndr, si riferisce ad Abramo) come cazzo ti salvi? E ti dico questa cosa, Sergio, come dire, la tocco con mano». 
In sintesi, chi parla fa un paragone tra l’indagine della lista e i problemi che potrebbero nascere all’urbanistica: «mentre in quest’ultimo caso – secondo gli inquirenti – ne risponderebbe il sindaco perché non c’è un altro soggetto di copertura, nel caso delle liste ne risponde lui stesso al posto di Tallini». 
Ed è proprio quest’ultimo che viene definito «una figura cardine nel quadro politico attuale, che interviene in ogni settore per dirimere eventuali controversie tra i vari assessori e/o consiglieri di maggioranza dando input nella gestione della cosa pubblica, facendosi garante degli equilibri sottostanti… Insomma non si muove foglia che non voglia Tallini e tutti compreso il sindaco Abramo, fanno riferimento e si rivolgono a lui per la disamina delle controversie e per l’indirizzo poltico dell’Amministrazione».
E’ lui che “sensibilizza” Giuseppe Cardamone, dirigente del Settore Patrimonio del Comune di Catanzaro per favorire “alcuni amici” nella concessione di parte dell’area di Giovino per l’avvio di un campeggio. Certo, nessun reato. 
“Cardamone: Mimmo… 
Tallini: Pinu’ 
Cardamone: dimmi Mimmo 
Tallini: Ti volevo dire che c’erano due amici che praticamente avevano parlato con me tempo fa.. che hanno fatto istanza di chiedere in concessione per fare un campeggio nella zona di Giovino, ora il patrimonio ce l’hai tu, questa è una pratica… 
Cardamone: sì, sì, sì 
Tallini: Ora tu mi devi fare una cortesia, intanto se li puoi ricevere e quando li puoi ricevere 
Cardamone: Eh, a tua disposizione digli quando sono disponibile, dagli il mio numero di cellulare, che io mi metto a disposizione… devo fare un passaggio con l’urbanistica per vedere il Piano spiaggia”. 
Perché era un’iniziativa “abbastanza seria” spiega Tallini “Se possiamo aiutarli insomma è pure interesse nostro farlo”.
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