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La presidente della Regione Calabria Jole Santelli

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CATANZARO – «I numeri sono stati veramente ridotti, anche nei ritorni, e questo ci consente di dire: superiamo la paura, la Calabria è aperta. Dobbiamo cercare di utilizzare quest’estate nel senso positivo del termine. Tutti insieme, noi Calabria e noi calabresi abbiamo fatto sforzi enormi per mantenere integra la nostra regione».

Lo dice, in un’intervista al Quotidiano nazionale, la governatrice della Regione Calabria, Jole Santelli. «Dopo il decreto del governo che prevedeva il ritorno nelle proprie residenze, abitazioni e domicilio – spiega Santelli – ho fatto un’ordinanza che li limitava solo alle residenze. Solo noi, solo la Calabria ha fatto per 7 giorni a tappeto controlli negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie, sulle strade, al Nord, al centro e al Sud, abbiamo controllato le vie di accesso col 118 e le forze di polizia, che ringrazio. In questi giorni abbiamo fatto circa 6mila tamponi, soltanto per i ritorni».

«Con gioia dico che i numeri sono stati veramente ridotti e questo ci consente di dire: superiamo la paura, la Calabria è aperta».

Gli stessi concetti, il presidente della Regione Calabria li ha ribaditi questa mattina a “24 Mattino”, su Radio 24: «Porte aperte della Calabria ai turisti. La Calabria li aspetta nella sua veste migliore e credo che fare una vacanza in Calabria significa poi ritornarci sempre» ha detto la Santelli che poi ha aggiunto, sul pericolo di una seconda ondata di contagi: «Laddove si dovessero rintracciare dei focolai, e credo non si possa parlare di regioni ma eventualmente di zone, se ci dovessero essere zone in cui ci sono focolai vanno chiuse in zona rossa e controllare in partenza. Se ci sono, e mi auguro di no».

Potrebbe esserci spazio per un passaporto sanitario? La Santelli ha le idee chiare: «Abbiamo già avuto un problema esodo e in quell’occasione abbiamo riflettuto sul “passaporto sanitario” ma era complicatissimo. In occasione dell’ultimo decreto che ha consentito di tornare alle proprie residenze e abitazioni creando scompiglio ulteriore, noi abbiamo fatto controlli a tappeto su treni aerei, e controlli stradali facendo oltre 6mila tamponi e risultati sono stati rassicuranti».

Capitolo fondi Ue, il problema della capacità di spendere i fondi Ue «non è un tema relativo alla capacità di interlocuzione o assenza di professionalità – ha detto la Santelli – il problema vero sono i vincoli di Bruxelles molto pesanti, vincoli ulteriori messi dall’Italia e, io parlo per la mia regione, ancora di più vincoli della Regione stessa. Il tema più grosso che abbiamo nello spendere alla fine le risorse è relativo alle infrastrutture: con un codice degli appalti come quello che abbiamo noi, oggettivamente spendere i soldi è drammatico perché la durata delle nostre procedure è incompatibile con qualsiasi fondo».

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