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Spirlì e Orsomarso durante la conferenza stampa

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CATANZARO – Un hacker ha tentato ieri di attaccare la piattaforma informatica regionale che era impegnata, tra l’altro, a raccogliere le adesioni per la seconda edizione del “Riapri Calabria”, un bonus una-tantum a fondo perduto per le microimprese. Si tratta di una dotazione finanziaria, aggiuntiva a quella promessa dal governo, di 65 milioni che declina 1.500 euro per ciascuna impresa dichiarante. L’aiuto concedibile non eccede comunque il fabbisogno di liquidità determinatosi per effetto dell’emergenze covid-19, come autocertificato dall’impresa esclusivamente sulla base della modulistica allegata all’avviso pubblico.

La presentazione è stata fatta alla Cittadella dal presidente facente funzione Nino Spirlì, che in chiusura del suo intervento ha fatto una sorta di pistolotto paternalistico a quella stampa che si dimostra «ansiogena».

Affiancava il presidente l’assessore al Turismo, Fausto Orsomarso, che ha spiegato l’intromissione cibernetica, peraltro respinta. Fatto sta che diverse imprenditori che hanno cercato di partecipare al famoso click day non sono riusciti a entrare nel sistema.

Per Spirlì il bonus assume un valore doppio «perché saranno spesi in Calabria. Arriveranno nelle case dei calabresi e daranno l’opportunità di aiutare altre imprese del territorio». Con un impegno: «Non abbandoneremo nessuno. Dovremo continuare a confrontarci con i rappresentanti delle categorie. Con loro le decisioni diventano più precise e più facili. Sottolineare ogni volta le esclusioni è un’offesa nei confronti di chi è stato incluso. Dovremmo riflettere su questo».

«Ancora una volta questa maggioranza di centro destra dimostra tutti i suoi limiti e la sua incapacità di mettere in campo iniziative efficaci – ha dichiarato il consigliere regionale Mimmo Bevacqua – quanto è successo oggi, con il click day del “Riapri Calabria 2”, è l’ennesima dimostrazione di una approssimazione che lascia senza parole. I trionfalismi degli annunci della Giunta, si sono sgonfiati in poche ore, davanti alla realtà di diecine di microimprese e professionisti che non sono riusciti ad accedere a causa del blocco della piattaforma telematica».

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