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A Roma per dire «no a candidature calate dall’alto». Si sposta nella capitale la mobilitazione di segretari di circolo, amministratori e militanti del Pd calabrese, partiti questa notte con un bus da Reggio Calabria per raggiungere la sede nazionale del partito. Chiedono al segretario Nicola Zingaretti di essere ricevuti per consegnargli le 4.500 firme raccolte nei giorni scorsi durante un’assemblea al teatro Comunale di Catanzaro, dove si erano radunati i rappresentanti di 60 circoli del Partito Democratico per manifestare il loro dissenso rispetto alla linea del commissario regionale Stefano Graziano, avallata dalla segretaria nazionale, contraria alla ricandidatura del governatore in carica, Mario Oliverio.

IL VIDEO DELLA MANIFESTAZIONE A ROMA

I segretari hanno anche contestato l’ipotesi di un’alleanza elettorale fra Pd e Movimento Cinquestelle e la loro volontà di scegliere senza imposizioni dall’alto il candidato alla presidenza della Regione. Nelle scorse ore, invece, il segretario Zingaretti aveva incontrato Luigi Di Maio per cercare una strada comune in vista delle prossime elezioni regionali in Calabria (LEGGI).

Nel documento dei segretari dei circoli e degli amministratori locali, sono contestate le strategie del Commissario regionale del Pd il quale, «violando le regole statuarie, cerca di impedire ai circoli e agli organismi intermedi – si legge – di discutere e contribuire alle imminenti scelte relative alla prossime scadenze politiche ed elettorali. E’ in atto una campagna, assecondata anche dalle posizione espresse dal commissario del PD, che considera la Calabria regione residuale nel panorama meridionale e nazionale, alimentando così un pregiudizio che rappresenta la nostra regione come una terra senza possibilità di riscatto».

Per i circoli, «i fatti e i comportamenti messi in campo in questi anni nel corso del lavoro della Giunta regionale guidata dal Presidente Mario Oliverio costituiscono uno dei motivi fondanti per la costruzione di un nuovo programma e di rinnovati obiettivi per un secondo mandato alla guida della Regione Calabria, con una coalizione di centro sinistra e forze civiche espressione delle positive esperienze realizzate in questi anni con gli amministratori locali, gli studenti universitari, il mondo dell’imprenditoria e della cultura. La linea, al contrario, di riprodurre automaticamente l’esperienza del Governo nazionale nei territori regionali, si appalesa al momento velleitaria e portatrice di contraddizioni e nuove forme di subalternità».

Sono assolutamente inaccettabili, si legge infine, «scelte imposte attraverso diktat perentori del Commissario regionale del Pd in violazione delle regole statutarie e nel più assoluto disprezzo degli iscritti e degli elettori del Pd calabrese».

Le firme e il relativo documento sono state consegnate ai componenti della segreteria nazionale del Pd Stefano Vaccari, responsabile dell’organizzazione, Marco Miccoli, della segreteria, e Nicola Oddati, responsabile Mezzogiorno.

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