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Nino Spirlì

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REGGIO CALABRIA – «L’improvvisa scomparsa del presidente onorevole Jole Santelli ha fatto piombare la Calabria in una situazione drammatica in coincidenza con l’arrivo della seconda ondata del Covid-19».

Inizia così la lettera che il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Domenico Tallini, assessori regionali e consiglieri di maggioranza hanno inviato al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al ministro degli Affari regionali Francesco Boccia e al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

Nella missiva i rappresentanti delle istituzioni regionali chiedono che in Calabria si possa tornare a votare in quattro possibili date: 17, 24, 31 gennaio o 7 febbraio.

«L’impossibilità per l’amministrazione e per il Consiglio regionale, in carica solo per l’ordinaria amministrazione – prosegue la lettera –, di adottare provvedimenti all’altezza della sfida che abbiamo davanti, sarà certamente un ostacolo enorme per la gestione di questa fase delicata che vede la Calabria impegnata ad uscire al più presto dalla Zona Rossa. Domani, 10 novembre, si terrà l’ultima seduta del Consiglio regionale, chiamato a prendere atto della morte del presidente Santelli e chiudere la legislatura con il congedo di tutti i consiglieri, nel rispetto della Costituzione e delle leggi nazionali e regionali vigenti, in ossequio alla volontà dei calabresi di tornare alle urne per eleggere un Presidente e un Consiglio pienamente legittimati. Un allungamento del vuoto istituzionale – si legge ancora nel testo – sarebbe devastante per la nostra Regione».

«Riteniamo che anche il Governo abbia interesse ad avere un interlocutore pienamente legittimato all’interno della Regione Calabria Conferenza Stato-Regioni, in modo da esaltare la leale collaborazione tra potere centrale ed autonomie locali. Pertanto indichiamo quali possibili opzioni di voto, le date del 17, del 24, del 31 gennaio, o, come ultima ipotesi, del 7 febbraio. Siamo sicuri che il Governo non asseconderà strategie di parte – concludono i rappresentanti delle istituzioni calabresi –, finalizzate a condizionare pesantemente le elezioni in Calabria, acuendo lo stato di incertezza e confusione istituzionale che rischia di provocare danni irreversibili al tessuto sociale ed economico della nostra Regione».

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