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«Ora che le elezioni regionali sono state rinviate, è ripreso con vigore il fiume carsico, delle cosiddette diplomazie alla ricerca del candidato a Presidente. È ripreso, se mai era stato interrotto, il lavorio più o meno segreto dei generali senza esercito, dei capi tribù senza tribù per individuare la figura che possa trovare consenso nello scacchiere romano e nazionale».

Esordisce con queste parole Pino Greco, segretario regionale di Articolo 1 Mdp, nel commentare il rinvio delle elezioni regionali ma soprattutto la necessità di dare una svolta alla politica calabrese e alle liturgie tipiche delle fasi elettorali della regione.

«Non ci si vuole rendere conto che la Calabria, mai come in questo momento – scrive Greco – sta vivendo una fase delicata e difficile. I calabresi stanno sperimentando sulla propria pelle l’inedito vuoto di quella democrazia rappresentativa che dovrebbe garantire e guidare il difficile processo che si è aperto e il superamento di una situazione per molti versi inaspettata e drammatica. Purtroppo invece è ripreso il solito balletto interno agli schieramenti sulle scelte della candidature. Ancora una volta la Calabria diventa terreno di scontro di battaglie che si svolgono altrove. La riproposizione di questo modello deve essere impedita».

In questo momento storico per Greco «la nostra Regione non ha bisogno di Commissari che impongono questo o quel candidato con vecchie logiche che nulla hanno a che vedere con le reali problematiche della nostra terra. L’accelerazione verso un ritorno alle urne viene dettata da un evento drammatico e sconvolgente, ma non può passare inosservata un’altra scomparsa dalla scena politica, meno tragica per fortuna ma altrettanto importante, quella delle dimissioni dopo pochi mesi da Consigliere Regionale del candidato a Presidente designato dal centrosinistra Pippo Callipo».

Greco evidenzia come «ambedue i candidati a Presidente sono stati decisi fuori dalla Calabria e imposti ai calabresi. Il risultato oggi è che di fatto si è azzerato il vertice istituzionale e svuotato il senso della democrazia rappresentativa, creando un pericoloso vuoto istituzionale e politico. Questo non dovrà più accadere. Siamo in grado – si chiede l’esponente di Articolo 1 – di dire Basta alle scelte calate dall’alto, ai superpoliziotti, ai prefetti in pensione, ai generali, colonnelli, caporali e soldati semplici?»

Quello che serve per l’esponente politico è «evitare gli errori del 2019 che hanno portato la nostra Regione a vivere questo momento. La Calabria è piena di grandi soggettività politiche, di donne, di uomini che hanno fatto dell’impegno la propria ragione di vita, che amano la propria terra e con tenacia, competenza senza urlare per farsi sentire, danno quotidianamente un forte contributo per il cambiamento. È da questo mare che dobbiamo trarre la linfa per la Rinascita Calabrese. Le scelte future devono partire dal pieno coinvolgimento dei territori».

Riguardo il CentroSinistra, Greco invita a «rendersi conto che si sta azzerando un patrimonio. Giorno dopo giorno il crollo ha del clamoroso, in alcuni casi, come nelle ultime amministrative, non si riesce nemmeno a presentare le liste. Non si può neanche parlare di sconfitta perché ha tutte le sembianze di una punizione. Partiti che in Calabria avevano il 40 percento in pochissimo tempo arrivano a malapena al 3 e viceversa, mentre in altri territori, laddove si è raggiunta una reale unità e sintesi insieme ad una buona capacità di Governo, si sono registrati ottimi risultati».

Quindi, Occorre dunque superare questo atteggiamento schizofrenico e molto trasversale creando le condizioni di un leale confronto, una vera interlocuzione, una concreta unità delle forze di Sinistra. Insieme bisogna costruire liste forti, unitarie inclusive che coinvolgano le varie ed eterogenee aree regionali dall’Aspromonte al Pollino, che mettano al centro la nuova questione meridionale, la protezione ambientale, i cambiamenti climatici, il nuovo modello urbanistico, la lotta al precariato, il rilancio economico e una rinnovata politica sanitaria. La vera sfida è rilanciare con coraggio, passione, entusiasmo i valori della rappresentanza democratica altrimenti si continuerà ad alimentare quell’intreccio infernale e perverso in cui si affermerà il partito trasversale della crisi economica, sociale e culturale».

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