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Amalia Bruni in conferenza stampa a Gizzeria

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COSENZA – Trovato il candidato, nella persona di Amalia Bruni, adesso tocca formare le liste. La cosa non è di facile soluzione.

Va considerato soprattutto che la Bruni ha stretto un accordo con Carlo Tansi il quale ha posto come condizione il totale rinnovamento dei candidati. Una idea che cozza contro i commissari che stanno gestendo la partita calabrese e che vorrebbero invece garantire il massimo risultato alla lista del Pd da portare in dote al Nazareno.

Come si conciliano i due aspetti è difficile intuirlo. Su questa contraddizione ieri si è infilato Mario Oliverio che ha confermato quanto abbiamo scritto ieri su un contatto con Boccia, ma ha ribadito di voler parlare direttamente con il segretario Enrico Letta.

«Registro – ha scritto ieri sui social – il risultato della conferenza stampa tenutasi ieri tra la candidata Bruni ed il promotore di “Tesoro Calabria” Tansi il quale continua con feroci accuse nei confronti di tutta la classe dirigente del Pd e finanche ieri ha messo in scena i suoi soliti slogan contro quello che definisce il “Put” (partito unico della torta). Come si possa farneticare di coalizione larga ed alleanze in queste condizioni, sfugge all’umana comprensione ed anche su questo sarebbe interessante sentire il parere del segretario».

«Rimango convinto – continua Oliverio – che la soluzione praticabile, entro tempi stretti, per una reale ricomposizione ed unità del campo del centrosinistra, resti quella di indire democratiche primarie aprendo un confronto vero su idee, programmi e persone così come è stato fatto a Roma, Bologna e Torino. Cos’ha la Calabria di diverso da queste realtà? Anche la Calabria è parte dell’Italia.

Resto disponibile ad un sereno, costruttivo confronto con il segretario nazionale del partito perché sono convinto che debba vincere la politica e non la sua attuale negativa rappresentazione».

Il problema, però, non sta solo in Oliverio, ma anche dalle parti di “Io resto in Calabria”. Ai consiglieri regionali uscenti è stato chiesto di candidarsi nelle liste del Pd, ma loro ovviamente non ci stanno. La motivazione ufficiale è che hanno ormai intrapreso un percorso civico che intendono continuare. In realtà è chiaro che candidarsi nelle liste del Pd significa essere eliminati. Per questo c’erano state delle interlocuzioni con la candidata per convergere nelle liste del presidente.

A quanto pare, però, i consiglieri regionali hanno perso ogni contatto, dopo i cordiali colloqui iniziali, con la candidata. Così ieri Graziano Di Natale ha scritto un sibillino post sui social. «Sono stato lasciato solo nei mesi scorsi a difendere i cittadini che gridavano giustizia da dentro un’autoambulanza, dal letto di un ospedale. Nessuno, dico nessuno, ha mosso un dito. In Consiglio regionale ho fatto il mio dovere sbattendo i pugni e rivendicando i diritti dei calabresi, degli ultimi. Ora li sfido tutti. Si li sfido, avete letto bene. È arrivato il momento delle scelte. Il centro sinistra Calabrese ha una opportunità di condividere il nostro modo di fare politica o di rimanere quello che è sempre stato. Io ho dato la mia disponibilità e quella di tanti amministratori, ragazzi e ragazze, ora tocca a loro. Fatemi capire, ma in fretta, da che parte state». Una grana da risolvere al più presto.

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