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Luigi de Magistris, Amalia Bruni e Mario Oliverio

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DE Magistris attacca Bruni; Tansi attacca de Magistris; Conia attacca Bruni e Tansi; Cristallo attacca Bruni; Graziano e Misiti attaccano de Magistris, chiudendo la girandola. E in questo teatrino del centrosinistra calabrese, viene trascinato finanche il nome di Rita Levi Montalcini. Se fosse ancora in vita chissà come la prenderebbe la grande scienziata, premio Nobel.

Occhiuto, di fronte a tutto ciò, gongola. Il furbacchione di Oliverio, invece, resta a guardare, perché spera, rimanendo quasi in silenzio, di rosicchiare qualche voto sia ad Amalia Bruni, che all’ex pm, pensando che “fra i due litiganti il terzo gode”.

Specie negli ultimi giorni, forse perché ormai rassegnati a perdere, sulla metà sinistra dello scacchiere politico calabrese – sulla metà destra Roberto Occhiuto gongola, annotando solo alcune critiche rivolte alla Lega, che fra l’altro gli fanno pure comodo – sta andando in scena quella che possiamo definire, la disfida fra gli aspiranti al secondo posto di queste elezioni regionali.

Una girandola di attacchi incrociati, che si stanno scambiando i candidati governatori che guardano a sinistra, Luigi de Magistris e Amalia Bruni, in cui si inseriscono i rispettivi gregari, come Michele Conia (DeMa) da una parte e Stefano Graziano (Pd), Massimo Misiti (M5s) e Carlo Tansi dall’altra.

Tansi, addirittura, ha detto di essere come un “cavallo di Troia” per “rottamare” dall’interno dell’alleanza, quella parte del Pd nostrano che non gli piace. Anche la Sardina, Jasmine Cristallo, lancia attacchi mirando, a turno, una volta su Bruni e una volta su de Magistris. E dal chiasso tinto “giallo/rosso/arancione”, non son rimasti fuori neanche esponenti nazionali del Partito democratico.

Parliamoci chiaro, se le cose andranno come l’ultimo sondaggio Rai ci dice (Occhiuto e il centrodestra viaggerebbero con ben 20 punti percentuali in più rispetto ai competitor del centrosinistra) in Calabria, il prossimo 4 ottobre, vi sarà un vincitore scontato e tre sconfitti annunciati e rimarrà il rammarico che candidati dello spessore di Amalia Bruni e Luigi de Magistris, si saranno neutralizzati a vicenda.

Purtroppo, per loro, l’elezione del governatore di una regione non prevede, come per l’elezione dei sindaci, il turno di ballottaggio, fra il primo e il secondo in classifica. Solo a Mario Oliverio andrà, un premio di consolazione – a quel punto meritato – se riuscirà a superare la soglia dell’8 per cento.

A chi arriverà secondo, solo più “poltrone” di minoranza in consiglio, rispetto al terzo. Ma, forse, la Calabria aveva bisogno di una competizione più normale, fra destra e sinistra.

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