X
<
>

L'aula del consiglio regionale della Calabria

Condividi:
3 minuti per la lettura

CATANZARO – «Nessuna complicazione a causa di riconteggi delle schede od errori di comunicazione. Siamo nei tempi ordinari, giorno più, giorno meno. La legge elettorale regionale della Calabria non è di facile interpretazione. O la si conosce o si finisce per arrivare a conclusioni imprecise».

La conferma che il ritardo della proclamazione del neo presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e dei consiglieri regionali, non nasconde nulla di diverso dall’ordinario, arriva nella mattinata di ieri, direttamente dalle stanze dell’ufficio elettorale della Corte di Appello di Catanzaro.

«Siamo in attesa di ricevere gli ultimi dati da tutti i tribunali delle cinque province calabresi. Non abbiamo ricevuto alcun dato. Nulla però ci consente di dire che si potrebbe arrivare alla giornata di venerdì 29 o sabato 30». Un’informazione che dovrebbe allontanare ogni dubbio su quelle che sarebbero dovute o potute essere le cause ipotizzate per il ritardo della proclamazione di Roberto Occhiuto a presidente della Regione Calabria e dei consiglieri regionali. Anche per Jole Santelli, a febbraio dello scorso anno, si attesero ventuno giorni prima di arrivare alla proclamazione.

Intanto sono in arrivo le proclamazioni dei consiglieri regionali che hanno ottenuto il quoziente pieno nella circoscrizione Sud. Per questa mattina il tribunale di Reggio Calabria ha convocato i soggetti interessati e procederà all’adempimento. Che resterà solo su carta fino alla proclamazione di tutti i consiglieri.

Tutto questo discutere intorno alla proclamazione non è banale perchè secondo la legge, il presidente neo eletto ha venti giorni a disposizione per la nomina della Giunta una volta insediato il Consiglio. Su questo fronte tutto sembra tacere. Occhiuto ha fatto un primo giro di consultazioni con i leader dei partiti alleati, ma subito dopo si è fermato perchè concentrato a individuare altre figure apicali che lo aiuteranno nello svolgimento dell’attività amministrativa. Le sue intenzioni, comunque, sono quelle di varare una giunta politica in cui i partiti saranno rappresentati in base ai voti. La parte del leone dovrebbe farla il gruppo Forza Italia e Forza Azzurri che insieme hanno preso quasi la metà di tutti i voti ottenuti da Occhiuto. Un assessore e la presidenza del consiglio andranno a Fratelli d’Italia, la vicepresidenza della giunta alla Lega e un assessore ciascuno a Udc e Coraggio Italia. Massimo il riserbo sui nomi.

Ma torniamo alla proclamazione. Normale amministrazione, dunque, ci verrebbe da dire, anche se nei giorni scorsi si sono rincorse teorie ed ipotesi delle più variegate. Una delle più gettonate era sembrata quella che indicava la doppia preferenza di genere all’esordio, nella scheda elettorale, quale elemento di valutazioni errate nel conteggio finale. A questo proposito, qualcuno aveva anche ipotizzato che in alcune sezioni si sarebbero confuse le preferenze con i voti assegnati alle liste. Ovvero, sarebbero stati assegnati i voti di lista, sommando tutte le preferenze contenute nella scheda elettorale. Una procedura, quella dei conteggi di preferenze e voti, da prendere con le pinze considerato che dai loro esiti dipendono i numeri dei consiglieri assegnati alla maggioranza e all’opposizione. Seggi dati oggi per sicuri che, a causa di una variazione dei numeri, potrebbero andare a favore degli uni o degli altri.

Una spada di Damocle che minaccia il futuro e gli equilibri del prossimo governo regionale. Un ritardo, quello della proclamazione, che ha fatto irritare anche il diretto interessato, Roberto Occhiuto, che nella giornata di ieri aveva rappresentato alla stampa tutto il suo risentimento verso un sistema – aveva detto – «andato in tilt nell’effettuare un semplice conteggio delle schede elettorali». L’impazienza manifestata dal governatore in pectore, era per tutti gli atti di programmazione, i progetti ed i provvedimenti che attendono di essere varati in considerazione dei tanti impegni e scadenze che ci sono da qui ai prossimi mesi. «In questo modo – aveva fatto sapere Occhiuto – la macchina regionale rischia di fermarsi e di rallentare tutti gli importanti dossier a cui bisogna mettere nano immediatamente».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE