X
<
>

Giuseppe Mangialavori e Wanda Ferro

Condividi:
2 minuti per la lettura

SONO ore di riunioni e di liste quelle che si stanno consumando a Roma, alla vigilia del consiglio dei ministri di lunedì che dovrebbe completare la squadra di governo con le nomine di viceministri e sottosegretari: la Calabria, al momento, manterrebbe – secondo le indiscrezioni – almeno due caselle. Quella di Giuseppe Mangialavori, in quota Forza Italia, e di Wanda Ferro, in casa FdI.

NOMINE, ALMENO DUE CASELLE ALLA CALABRIA

Un risultato per nulla scontato, soprattutto tra gli azzurri. Forza Italia, infatti, ha ottenuto dagli alleati 8 caselle (compresi 2 viceministri, che sarebbero poi saliti a 3 nella giornata di ieri). Pochi per un partito che è uscito dalle urne con un risultato ai minimi storici, ma ha una pletora di dirigenti – compresi parlamentari di lungo corso, magari rimasti fuori dalle Camere, ed ex ministri – da accontentare con il bilancino.

La lista che sarebbe stata presentata dal Cavaliere a Meloni è composta quasi del tutto da suoi fedelissimi, ad eccezione di Giuseppe Mangialavori (blindato da Licia Ronzulli) e Paolo Barelli, vicino a Tajani. Per Mangialavori si parla delle deleghe alle Infrastrutture o al Sud, ma spuntano anche quelle al Pnrr o alla Sanità.

Berlusconi ha dovuto far quadrare i conti non solo rispetto ai desiderata dei suoi e delle componenti del partito. Per le nomine c’erano forti richieste dalla parte meridionale del partito, rimasta esclusa dai ruoli di governo pur rappresentando un’area in cui (vedi la Calabria) il simbolo tira ancora.

Per queste ragioni, su 8 caselle 4 – nel piano del Cavaliere – sono assegnate a rappresentanti del Sud. Oltre al calabrese Mangialavori, quindi, ci sarebbero il pugliese Francesco Sisto (papabile viceministro alla Giustizia), l’ex governatore sardo Ugo Cappellacci e la siciliana Matilde Siracusano (unica donna della lista azzurra per il sottogoverno, che dovrebbe andare ai Rapporti con il Parlamento). Sarebbe fuori l’altro calabrese Francesco Cannizzaro: gli spazi, come detto, erano troppo ristretti per accontentare tutti. E fuori pure il partito campano, che non avrebbe preso bene l’aver perso la “competizione” interna con le regioni vicine.

Per quanto riguarda Fratelli d’Italia, il nome che resiste è quello di Wanda Ferro. Per lei si parla anche di un incarico da viceministro al Viminale. Secondo fonti del centrodestra, però, Ferro gradirebbe di più la presidenza della commissione parlamentare Antimafia. Ospite della trasmissione di La7 “Coffee Break”, la parlamentare calabrese non si è sbilanciata. «Se diventerò sottosegretaria? Lo leggo dalla stampa nazionale» ha risposto.

BRUNO BOSSIO PRESENTA RICORSO

Nel frattempo, ha depositato ricorso contro l’esclusione dalla Camera la dem Enza Bruno Bossio, rappresentata dagli avvocati Paolo Falzea e Andrea Lollo. Bruno Bossio aveva perso il seggio dopo il riconteggio del Viminale (che corresse un errore segnalato dalla Cassazione) e l’innescarsi del cosiddetto ‘effetto flipper’. Gli avvocati sollevano una questione di costituzionalità rispetto al meccanismo di riparto.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE