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Enza Bruno Bossio, deputata Pd

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Cesare Battisti è per molti un ex terrorista latitante, un combattente rivoluzionario esiliato per chi sostiene che in Italia ci sia stata una guerra civile.

Riportato in patria con un’operazione spettacolo raccapricciante, con il Guardasigilli dell’epoca in divisa e il mostro in esposizione, sta scontando la sua pena nel carcere di Rossano in regime di massima sicurezza.

Battisti è in isolamento da due anni. Una misura che doveva durare 6 mesi. Carcerato nel reparto degli integralisti islamici.

Battisti che è anche scrittore di noir, da sempre difeso dai gauchistes francesi, soprattutto radical chic, con una lettera pubblicata dal nostro sito, ha annunciato lo sciopero della fame dallo scorso 2 giugno.

Le ultime notizie, diffuse dal suo avvocato Adriano D’Amico, che si adopera come compagno di Battisti e non per professione, informano che ha perso 19 chili in dieci giorni.

Della vicenda si è occupato Mattia Feltri sulla Stampa che, da autentico garantista liberale, ha difeso i diritti dello scomodo detenuto. Ragionamento, il giorno successivo, sposato in ogni parola, anche da Michele Serra sulla sua Amaca di Repubblica.

In Calabria, escluso i media locali, la vicenda ha suscitato poco interesse. Fa eccezione la deputata Enza Bruno Bossio, deputata del Pd, che domani insieme all’avvocato di Battisti, si recherà nel carcere di Rossano per accertarsi delle condizioni di salute e si presume di denunciare le molto storture che girano attorno alla vicenda.

Enza Bruno Bossio, spesso bersagliata come donna di potere, presa di mira come esponente della casta familista (è la moglie di Nicola Adamo), ha scavalcato a sinistra molti suoi contestatori, salvaguardando un principio costituzionale caro alla Sinistra in tema di diritti del colpevole che deve essere rieducato e non solo punito.

Non sfugge un rumoroso silenzio attorno a Battisti. Quello della galassia della sinistra antagonista. Sempre pronta  sul tema a promuovere appelli, manifestazioni (l’ultima fu un sit-in lo scorso 20 ottobre davanti al carcere di Rossano) questa volta risulta assente.

Saranno distratti dalle liste da presentare a favore del candidato Luigi de Magistris, leader carismatico della sinistra movimentista arancione, anche lui silente sul caso Battisti, invece sempre pronto a rievocare le inchieste con cui perseguiva anche Enza Bruno Bossio e i suoi compagni di partito.

Nell’estrema sinistra oggi in Calabria il giustizialismo prevale sul garantismo. Si auspicano smentite.

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