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La Cittadella regionale

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Scontri in Azienda zero per le selezioni del personale

COSENZA – La questione delle selezioni del personale per Azienda zero è diventata un problema. Nei corridoi della cittadella le scosse telluriche sono tante e importanti. Il nodo è proprio l’eredità lasciata dopo la tragica scomparsa del commissario Giuseppe Profiti. Il fatto che il primo chiamato, Fabrizio Ambrosio, in utilizzo dentro la struttura attualmente si stia occupando dei colloqui per la selezione del personale nella superstruttura non va giù a molti protagonisti.

Ambrosio, effettivamente dipendente dell’Asp di Catanzaro, è in utilizzo temporaneo all’interno della struttura. La legge costitutiva di Azienda zero, all’articolo 9, specifica che i dipendenti in utilizzo temporaneo può essere affidata la gestione di procedimenti amministrativi con assunzione di relativa responsabilità. La questione però è mal digerita, con tanto di urla nei corridoi, dai diretti superiori che si sono ritrovati a fare i colloqui. Una situazione di generale fragilità del sistema. In altre parole il “delegato” di Azienda zero non avrebbe i titoli per decidere sui curriculum.

Fragilità dunque legate anche alla qualità dei contratti: un part time all’Asp di Catanzaro e tre giorni al servizio di Azienda zero alla cittadella regionale. E ora in tanti chiedono un cambio in corsa, o una sospensione delle attività fino a quando non ci sarà qualcosa di maggiormente definito. Ma lo scoglio per Simona Carbone è molto grande, in quanto non iscritta all’albo degli idonei alla nomina di direttore generale.

Questo, in caso di passaggio alla guida di Azienda zero, la renderebbe a tempo determinatissimo: dicembre 2023 per effetto dell’ultima proroga del decreto Calabria. Il tempo c’è, ma le voci su una nuova (la quarta) proroga del decretone già si fanno sentire. Un modo per poter salvare nuovamente il percorso delineato dal commissario/presidente e per la quarta volta, in caso, proprio a causa di Azienda zero.

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