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COSENZA – L’assessore regionale al Turismo, Fausto Orsomarso, ieri è tornato sulla famosa vicenda dei gadget. Segno evidente che la storia ha lasciato delle scorie non solo dal punto di vista politico, ma soprattutto nel rapporto con la burocrazia.

Orsomarso lo fa con un lungo video su Facebook di quasi mezz’ora in cui, con grande onestà intellettuale, si intesta tutta la vicenda. Sarebbe stato difficile fare il contrario e Orsomarso lo sottolinea quando dice che se il suo Dipartimento investisse una spesa di 20.000 euro in pop corn, lui lo saprebbe. Ed è ovvio altrimenti la conclusione è che non ha un controllo sulla sua struttura tecnico-amministrativa.

Ma l’assessore difende soprattutto i suoi dirigenti. Per questo ringrazia Antonella Cauteruccio, Luca Fregola e la nuova Gina Aquino che «da soli dieci giorni ha preso servizio vedendosi catapultata in una polemica mediatica enorme».

Orsomarso, che nel video poi indossa questi famosi gadget di “Calabria straordinaria” dice che l’acquisto era indispensabile per lavorare sull’immagine della Calabria. Questi oggetti, infatti, sono stati spediti nelle varie fiere cui ha partecipato la Regione.

Poi l’assessore torna sul punto politico. «La valutazione è opportuna o non è opportuna? è opportunissima sennò non giocheremo mai in serie “A”. La valutazione fatta anche con Roberto, che io rispetto, perché ammesso che avesse sbagliato un dirigente o un assessore, si deve salvaguardare il progetto. Siamo amici abbiamo una nostra visione. Apprezzo molto il suo lavoro e so tantissimo quanto è lo stress. Gli ho detto, e ripeto, non sono rimasto bene, sono rimasto male, però dobbiamo avere una maturità… e ripeto potevamo fare una verifica diversa».

«Io credo che in questo ruolo viviamo tensioni quotidiane, e lui più di tutti. C’è questa tendenza da noi, prima di approfondire di mascariare. Quindi, può capitare. Io l’ho messa così. Nel senso che lui, e chiunque di noi nei momenti in cui c’è il rischio che si possa dare una immagine diversa su una cosa è che poi è stata approfondita… Gli ho detto che era più opportuno sentire me, m’ha dato pure le ragioni per cui non l’ha fatto e in parte le condivido, perché sa quanto sono appassionato. In questo clima ha pensato di fare una cosa opportuna per salvaguardare questa terra, poi purtroppo quando s’innesca il meccanismo si rischia di dire è stato contro il dirigente, contro Orsomarso. Niente di tutto questo».
Questione chiusa? Chissà.

Il Pd attacca Occhiuto

 I consiglieri del gruppo del Pd Domenico Bevacqua, Ernesto Alecci, Franco Iacucci, Nicola Irto e Raffaele Mammoliti hanno dichiarato: «L’invito a guardare alla luna e non al dito che la indica resta sempre una buona idea. Di fronte alla spericolata retromarcia operata dal Presidente Occhiuto sul decreto da 160 mila euro per l’acquisto di gadget, forse sarebbe il caso di riflettere non solo sulla destinazione di questa spesa, ma, ad esempio, anche sulle ragioni per le quali affidare alla Film Commission la promozione turistica. E non solo dovrebbe anche e soprattutto spiegarci  cosa “ci azzecca” la scelta di uno stilista alla sua guida. Che competenza ed esperienza ha maturato per mettere in campo politiche  adeguate per far diventare la Calabria attrattiva per 12 mesi all’anno?». 

«il Presidente Occhiuto, invece di fare le pulci alla burocrazia chiarisca all’opinione pubblica chi oggi guida le politiche sul turismo in Calabria perché se lo stesso assessore delegato Fausto Orsomarso a dire di essere rimasto male per la revoca della determina di spesa, ritenendola legittima, è evidente che qualcosa non funziona. Considerando poi che l’impegno di spesa era previsto nella programmazione in precedenza approvata risulta evidente che si è venuto a creare un corto circuito. Le contraddizioni, insomma, sopite in questi mesi all’interno della giunta regionale iniziano a venire fuori e sono ormai all’ordine del giorno in ogni settore del governo regionale». 

«Fra le tante, quotidiane, rivoluzioni annunciate (e mai attuate) dal Presidente Occhiuto – concludono i consiglieri del PD  – forse sarebbe il caso di inserire e realizzarne una davvero seria: smetterla di spargere fumi e raggi laser sui social, e provare a gestire la cosa pubblica con rigore e visione. I calabresi sono stanchi della politica degli annunci: si aspettano concretezza e risposte certe».

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