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La Calabria approva la legge sui caregiver familiare

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Storico riconoscimento, approvata della regione Calabria la legge che valorizza la figura e il ruolo del caregiver familiare


L’iter è stato lungo. È servito più di un anno perché la proposta di legge regionale che riconosce e sostiene la figura del caregiver familiare approdasse in Consiglio per l’approvazione. «Sì, è stata studiata e scandagliata dalla prima all’ultima parola. Ma sono felice del lavoro fatto e di aver portato a termine un iter molto complesso». Commenta così, a pochi giorni dal voto in aula, il consigliere regionale Giuseppe Mattiani, primo firmatario della proposta.
Il caregiver familiare (in basso trovate la definizione che, dal 2017, ne dà la legge) è la persona che si prende cura di un figlio, di un genitore o di un parente (fino al terzo grado in alcuni casi).

LEGGE CARAGIVER, I DATI ISTAT

Non esiste un reale censimento di queste figure, un dato – seppur l’ambito indagato non sia esattamente sovrapponibile alla definizione giuridica di caragiver – arriva dall’Istat.
In Italia secondo le stime 2019 sono più di 7 milioni (quasi il 14% della popolazione) le persone con oltre 15 anni che forniscono aiuto e assistenza almeno una volta a settimana a un familiare, con problemi legati a malattie croniche, infermità o invecchiamento. Queste stime sono inserite nel report “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari in Italia e nell’Unione Europea”

Nella nostra regione, dice lo stesso report, sono 214mila (in aumento rispetto alla rilevazione del 2015, quando risultarono 185mila).
La Calabria con la legge sui caregiver è in un numero, tutto sommato ristretto, di regioni che si sono date una normativa nel settore. A livello nazionale manca ancora la disciplina di riferimento e il dibattito – su ben quattro proposte di legge a riguardo – si trascina da otto anni e solo ora sembra sia entrato nel vivo.

IL PRIMO FIRMATARIO IN CALABRIA DELlA legge sui caregiver: «È una norma di civiltà»

«È una norma di civiltà – dice Mattiani – Tendiamo a dare per “scontata” questa figura, come obbligo che nella vita ti può capitare. Ma dimentichiamo che parliamo di persone che sacrificano la propria esistenza, la mettono da parte, per assistere un familiare. Sono pilastri del nostro welfare ed è giusto assegnare loro il giusto riconoscimento».

La legge della regione Calabria definisce il caregiver familiare: “componente informale della rete di assistenza alla persona e risorsa del sistema integrato dei servizi sociali, socio-sanitari e sanitari”. Il caregiver «interagisce e si integra con gli operatori di cura e assistenza». Inoltre, il caragiver «opera, in relazione alla situazione di bisogno della persona assistita, nell’ambito del Piano assistenziale individualizzato (Pai)». Anzi, deve essere coinvolto – «previo consenso della persona assistita» – nello stesso percorso di valutazione, definizione e realizzazione del piano. 

Le rappresentanze dei caregiver familiari «sono sentite nell’ambito della programmazione sociale, socio-sanitaria e sanitaria». La Regione «prevede azioni a supporto», «promuove intese ed accordi con le associazioni datoriali, tesi ad una maggior flessibilità oraria» per conciliare i tempi di vita e di lavoro, «promuove forme di sostegno economico».
A Comuni e Asp «nell’ambito delle risorse disponibili» si assegnano compiti come la definizione di percorsi formativi e di servizi «di sollievo». E, ancora «dall’attivazione di reti solidali di supporto, anche psicologico, alla previsione di forme di sostituzione temporanea». Le competenze del caregiver potranno essere riconosciute con l’attribuzione di crediti per l’accesso a percorsi formativi per Oss o altre figure regionali dell’area socio-sanitaria.

Alla legge si accompagna un fondo triennale di 15mila euro, che sarà destinato però perlopiù all’organizzazione del “Caregiver day”. Un’iniziativa che si svolgerà l’ultimo sabato di maggio di ogni anno, per sensibilizzare la comunità sul valore sociale della figura.

NEL 2018 L’ITALIA ISTITUÌ UN FONDO AD HOC

Le risorse, del resto, destinate direttamente al caregiver, come supporto alle attività di assistenza e cura, già esistono. Lo Stato, infatti, ha già ha istituito un fondo ad hoc nel 2018, ora di circa 25 milioni. Alla Calabria, nell’ultimo riparto, sono toccati circa 900mila euro.
«Disporre di una legislazione regionale aiuterà anche nella destinazione di queste risorse – spiega Mattiani primo firmatario in Calabria della legge sui caregiver – E stiamo lavorando, con l’assessore Emma Staina, per avere altre somme. Io ritengo questa legge un risultato di cui essere orgogliosi, anche perché la Calabria, abituata a vedersi indicata come fanalino di coda in campo sociosanitario, qui rivendica un primato. È un altro tassello della rivoluzione che il governo Occhiuto sta attuando e che ci consegna già oggi un’assistenza migliore rispetto a quella erogata due anni fa».

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