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Il commissario alla Sanità Calabrese Guido Longo

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Sempre peggio con i vaccini. Ad oggi la Calabria aveva in frigorifero (non utilizzate) 79.938 dosi di vaccino con una percentuale sugli arrivi del 58%, a circa 15/16 punti di percentuale dal resto di Italia.

Per capire: I ritardi e le inefficienze della struttura Commissariale hanno impedito a 80 mila persone di assumere la prima dose dell’unico rimedio contro il Covid ed hanno messo a rischio quindi 80 mila persone fragili per motivi di età o di patologia.

Ci riferiscono che oggi, per attivare i medici di base, manca un ultimo documento che è pronto in Regione ma non trova un dirigente che ne autorizzi l’invio. Siamo alla rilevanza penale dei comportamenti del Commissario e della struttura della Regione.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha chiesto le dimissioni ad Arcuri (che ha proceduto in tal senso immediatamente) ed ha nominato, per la somministrazione dei vaccini, il generale Figliuolo. È evidente che Arcuri ha fatto molti meno errori dei Commissari nominati dal Governo in Calabria e, malgrado questo, di fronte alle urgenze del diffondersi delle varianti, Draghi ha assunto una decisione forte per accelerare le vaccinazioni.

Non si comprende cosa aspetta Longo a dimettersi ed il Governo ha fornire alla Calabria una struttura più efficace. Ovviamente si tratta di una domanda retorica perché la risposta è sempre l’irrilevanza della nostra Regione negli scenari Italiani. Ovviamente nessun generale potrà risolver il problema se una struttura efficiente non distribuirà i vaccini, se i medici di famiglia non saranno messi in condizione di vaccinare e se non si individueranno e si attrezzeranno luoghi dove procedere alle vaccinazioni di massa.

Il Governo deve dare una testa a questa operazione e deve procedere in alternativa alla struttura regionale che ha dimostrato la sua incapacità a gestire la partita. Abbiamo bisogno di norme chiare e di gambe su cui farle marciare.

Le rimostranze della Associazioni, del Sindacato e la presa di Posizione (ancora un po’ troppo attendista) del Pd dimostrano che la consapevolezza del ritardo sta diventando patrimonio comune e non dobbiamo farlo diventare scoramento. Si dimetta Longo ed il Governo si assume le sue responsabilità, non c’è altra strada.

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