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Roberto Occhiuto ieri nel Ministero dell'Economia

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COSENZA – Programma operativo consegnato ai tecnici, piano di recupero del debito con effettiva quantificazione entro la fine dell’anno e un piano straordinario di assunzioni. In mezzo c’è la riorganizzazione ospedaliera, con il potenziamento dei presidi di Praia a Mare, Cariati e Trebisacce e la riorganizzazione del servizio di emergenza-urgenza. Sono queste le soluzioni proposte dal commissario al tavolo interministeriale di verifica del piano di rientro sanitario, in una lunga riunione svolta ieri a Roma.

Tra i presenti anche il subcommissario Esposito e la dirigente generale del dipartimento Salute Iole Fantozzi. In primo luogo il programma operativo, atteso da tempo sui tavoli dei ministeri competenti. Stracciato il precedente redatto in era Cotticelli si è ripartiti da zero.

Sul fronte conti si continua a parlare di quantificazione effettiva del debito entro la fine del 2022. Questo significa mettere mano principalmente alle due incognite più grandi, le Asp di Reggio Calabria e di Cosenza che da anni non presentano un bilancio. Nel frattempo viene confermata la tendenza migliorativa sul “buco” annuale, pesa comunque il disavanzo non coperto degli anni 2018 e 2019.

L’aspetto più di sostanza restano le assunzioni. Occhiuto avrebbe proposto l’assunzione di circa duemilacinquecento sanitari da distribuire poi nelle strutture calabresi a seconda dei fabbisogni, per le procedure di assunzione si dovrebbe utilizzare la piattaforma Formez. Poi ci sono gli ospedali di Praia a Mare, Trebisacce e Cariati da potenziare. Strategiche in questo caso saranno le procedure di assunzione. Così come lo saranno se si guarda alla rete di emergenza-urgenza, a partire dal 118 e dalla sua progressiva “demedicalizzazione”. Quello che resta sottotraccia però è il pregresso.

Allo stato attuale la Calabria non ha ancora una rendicontazione di gestione, documento che dovrà essere approvato entro la fine del mese, un pugno di giorni. Mancando questo passaggio si rischia di paralizzare il sistema, con conseguente blocco delle assunzioni. Ed è lo stesso problema che negli ultimi anni si è ripresentato con i fondi Covid. L’altro aspetto riguarda i tempi. Il tavolo adduce adesso dovrà valutare il nuovo programma operativo. Nulla è immediato e lo “spettro” delle rendicontazioni passate rischia di paralizzare qualsiasi iniziativa.

«La Calabria – dice nel frattempo Occhiuto – non ha un problema di deficit sanitario, le risorse ci sono. Il vero problema è l’enorme difficoltà che le Aziende sanitarie provinciali e le Aziende ospedaliere hanno nello spendere queste risorse, trasformandole in servizi per i cittadini. Non abbiamo deficit sanitario, ma i Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) non sono garantiti: un controsenso che va sanato al più presto. Ho voluto con forza l’istituzione di Azienda zero, un centro operativo per programmare capacità di spesa e investimenti, e che possa coordinare il lavoro di Asp e Ao: presto, con la nomina del relativo commissario, questa struttura sarà pronta a operare. Intanto, in pochi mesi i conti della nostra sanità stanno migliorando: so che non è un risultato immediatamente tangibile, ma dobbiamo partire anche da qui per migliorare e traghettare la Calabria verso la normalità. Con i tecnici ci rivedremo a metà maggio per nuovi approfondimenti relativi alla situazione finanziaria della sanità nella nostra Regione».

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