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COSENZA – Meno un giorno al Tavolo Adduce, che forse non sarà più presieduto dalla “temibile” Angela Adduce, neopromossa. Ci sarà qualcun altro a raccogliere l’eredità mentre più di qualcuno racconta di una richiesta del commissario ad acta Occhiuto, di “invitare” il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti direttamente alla riunione del 21. Uno volto “amico” lì dove si teme l’ennesimo scontro frontale.

Non è una novità, nelle ultime settimane Occhiuto è tornato più volte sui rapporti burrascosi tra i tecnici di Mef e salute che supervisionano sui piani di rientro e la sua “visione” della sanità calabrese. Ma a distanza di sei mesi dall’ultima riunione bisogna in primo luogo fare i conti con quello che non c’è. E sostanzialmente la Calabria è al punto di partenza dopo aver fatto un giro lunghissimo (e portato a casa la fusione delle aziende Pugliese Ciaccio e Mater Domini nella costituenda “Renato Dulbecco”).

Il problema però non è di poco conto, il fatto che la struttura commissariale abbia “gelato” la redazione degli atti aziendali di Asp e ospedali, dopo averne inizialmente proposto una redazione “provvisoria”, per mancanza di atti di programmazione fondamentali su rete ospedaliera e rete territoriale portano tutto al punto di partenza. Perché l’ultima riunione, dopo qualche tira e molla e dichiarazioni al veleno, è stata quella che ha concesso l’approvazione del Programma operativo regionale. Programma che, però, resta soltanto una lunga sequela di azioni da intraprendere con il vecchio schema del cronoprogramma. Della “consistenza” degli atti si parla da mesi ma al momento non c’è traccia. Non a caso i termini di scadenza, come scritto dal Quotidiano, per gli atti aziendali sono stati prorogati di trenta giorni a partire dalla pubblicazione dei due decreti chiave. Poi c’è da fare i conti con la ricognizione del debito con l’operazione chiusa a fine dell’anno scorso. Mentre ancora non c’è traccia dell’analisi delle partite presentate dai creditori (l’ultimo aggiornamento era per la metà di febbraio), nell’ultima riunione, pochi giorni fa, il commissario di Azienda Zero Profiti ha indicato alle aziende di procedere nella ricognizione.

E poi il nodo Azienda zero, del quale esiste soltanto un atto aziendale e una richiesta di personale che di fatto svuoterebbe completamente il dipartimento salute. Per il resto si vede pochissimo all’orizzonte. Poi c’è il problema delle assunzioni, più volte sollevato dall’Adduce (o ex?) che continua ad essere un problema molto grande. Qualche mese fa, in attesa della costituzione di Azienda zero (prevista per gennaio, poi differita), era stata indicata l’Asp di Catanzaro come capofila per un unico concorso regionale nell’area dell’emergenza-urgenza. Anche qui le cose sono rimaste sostanzialmente sulla carta. Nel frattempo si continuano a macinare milioni: l’incredibile ritardo sul riparto dei fondi alle aziende sta generando uno squilibrio che andrà ad ingrossare ulteriormente il debito nei prossimi anni. Questo perché le aziende continuano a ricorrere all’anticipazione di tesoreria lì dove i fondi non arrivano. Insomma, niente di nuovo (e di buono) sotto il sole della sanità calabrese.

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