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La cittadella della Regione a Germaneto

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COSENZA – Il tavolo Adduce ha trasformato i corridoi della Cittadella in un campo minato. I rilievi, pesanti, dei tecnici di Mef e Salute sono gli stessi di mesi fa e si concentrano soprattutto sulla vicenda Azienda zero.

Ma stavolta il problema ha agitato non poco gli animi, con un redde rationem in atto, una resa dei conti che vede contrapposti il commissario di Azienda zero con il Dipartimento tutela della Salute della Regione nella sua massima espressione. In mezzo ci sono diverse posizioni dirigenziali che rischiano trasferimenti ad altre mansioni, per come “suggerito” dai segnali inviati negli ultimi giorni.

Nel frattempo torna a circolare il problema incompatibilità dell’attuale commissario di Azienda zero, non più responsabile della Stemi in Liguria ma comunque con un ruolo nel Cda di una clinica privata. Prima delle rinunce era partito l’assalto con contestazione proprio dal dipartimento Tutela della Salute attraverso la dirigente del personale. Il nodo era l’autodichiarazione firmata da Profiti che segnalava di “non trovarsi nelle situazioni previste” per l’incompatibilità, né “incarichi provenienti da enti di diritto privato regolati o finanziati”.

Tutto questo mentre si sta cercando di far naufragare un progetto che ormai ha assunto lo status di mitologico. La legge di Azienda zero va riscritta, le contestazioni su ruoli e funzioni sollevate per ben due volte dall’Adduce sono rimaste uguali e sul piano politico c’è da tenere conto della visione d’insieme: svuotare totalmente il dipartimento Salute per trasferire (non) tutte le competenze all’interno di Azienda zero. Quella che prima era una guerra fredda sotterranea adesso sembra pronta a scoppiare.

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