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SI acuisce lo scontro tra opposizione e maggioranza sui bilanci sanitari delle Asp Calabresi, nodo della polemica i Fondi per rischi e oneri

COSENZA – Non si placa la battaglia attorno ai bilanci consuntivi delle aziende sanitarie calabresi, tutti ancora in attesa di approvazione da parte della struttura commissariale e non ancora definitivi. Nelle ultime settimane lo “scontro” tra maggioranza e opposizione si è inasprito sui numeri, con la consigliera Amalia Bruni che aveva sottolineato come «solo i debiti superano il miliardo e 700 milioni di euro e i fondi per rischi e oneri ammontano a oltre 700 milioni di euro mentre la passività (la somma dei due indicatori) sfiora i due miliardi e mezzo di euro».

Su questo è partito il botta e risposta, con la consigliera Pasqualina Straface a fare da “voce” per conto del commissario ad acta, sulla controanalisi del Pd sul fronte debiti sanitari. Polemica che è andata avanti dopo gli interventi di Carlo Guccione e nuovamente della Straface, più un passaggio dello stesso presidente/commissario nell’ultima seduta del consiglio regionale. Nel Pd non va giù l’idea che le controdeduzioni siano basate su dati errati.

SCONTRO SUI BILANCI SANITARI, IL NODO DEI FONDI PER RISCHI E ONERI

«Da parte di esponenti della maggioranza che governa la regione si continua a ritenere che il prospetto a suo tempo elaborato sui bilanci delle Aziende Sanitarie sia frutto di un errore madornale, “da matita blu” – dicono alcune fonti Dem – «Nel prospetto diffuso erano elencati, distinti per Azienda, i “debiti” che ammontavano a 1.784.068.629 euro, in un’altra i “Fondi per rischi ed oneri”, pari a 711.007.069 euro e nella terza, denominata “totale passività”, si evidenziava il totale complessivo ammontante a 2.495.075.698 euro. In fondo alla colonna si chiariva il significato di “debiti” e “fondi per rischi ed oneri” e si concludeva con l’affermazione: “le passività certe o probabili ammontano a circa 2,5 miliardi di euro”».

Da qui si riparte. «A parere di quanti hanno censurato il prospetto e le conclusioni l’errore madornale consisterebbe nel fatto che si siano sommati i debiti con i fondi definendo il tutto “passività”. L’errata censura dipende certamente da una non corretta interpretazione delle partite contabili esposte e da una lettura altrettanto non appropriata delle specificazioni contenute nei bilanci delle aziende a proposito di “fondi per rischi ed oneri”».

LA NOTA AL BILANCIO DELL’ASP DI COSENZA

«In particolare la nota allegata al bilancio 2022 dell’Asp di Cosenza così chiarisce correttamente il significato dei fondi: “somme accantonate a fondi rischi ed oneri che accolgono gli accantonamenti destinati a coprire perdite o debiti aventi natura determinata”. Chi impugna la matita blu, evidentemente – ci si augura per mera forzatura polemica – assimila i fondi a disponibilità dell’attivo o a partite correttive di poste passive. Si potrebbe aggiungere il significato di debiti e fondi racchiuso nei principi contabili ma il discorso diverrebbe troppo specialistico. Basta solo far riferimento alla struttura dello “stato patrimoniale”».

«L’articolo 2424 del codice civile disciplina la struttura dello stato patrimoniale specificando che trattasi di un documento a sezioni contrapposte. Nella sezione denominata “passivo”, sono contenute le poste contrassegnate da lettere maiuscole. I fondi rischi ed oneri sono raggruppati sotto la lettera B, mentre i debiti sono raggruppati sotto la lettera D. Fatta questa precisazione, è evidente che i debiti e i fondi rischi ed oneri, pur avendo contenuto diverso, sono poste riconducibili alle passività e quindi sono sommabili. Ed in effetti il patrimonio netto è la differenza tra la somma delle poste inserite nell’attivo e la somma delle poste inserite nel Passivo e raggruppate sotto le lettere B),C),D,E). E, dunque, le due poste B) e D), come meglio specificate nel richiamato articolo 2424, sono “sommabili”, perché “passività” come evidenziato nel prospetto censurato».

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