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Graziano Di Natale

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Per l’avvocatura dello Stato, intervenuta sul ricorso su Paola in difesa del commissario Occhiuto, il Piano ospedaliero della Calabria è inefficace

COSENZA – Il piano di riorganizzazione ospedaliera è solo “programmatorio” ma non ha nessuna efficacia. Non può essere applicato perché manca il parere dei ministeri dell’Economia e della Salute che supervisionano il piano di rientro della Calabria. A metterlo nero su bianco è Ermelinda Biesuz dell’avvocatura dello Stato, nella costituzione in giudizio del commissario ad acta contro il ricorso presentato dal Comitato per la tutela del diritto alla salute, il movimento nato a Paola a difesa dell’ospedale cittadino dallo spostamento dei reparti nel vicino nosocomio di Cetraro e “guidato” dall’ex consigliere regionale Graziano Di Natale.

Il quattro agosto scorso il Tar aveva rigettato la richiesta di sospensione del provvedimento sulla rete ospedaliera presentata dal Comitato, rinviando la discussione collegiale in merito al sei di settembre. Adesso la struttura commissariale si è costituita in giudizio mettendo nero su bianco che il piano è al momento inefficace. «Tale decreto – si legge – inoltre, espressamente prevede (a pag. 3) che “il presente provvedimento diventerà effettivamente operativo a seguito del parere dei Tavoli ministeriali di verifica”.

Da ciò deriva che, non risultando, allo stato, emesso alcun parere da parte dei competenti Tavoli ministeriali, non è configurabile alcun effettivo obbligo dei direttori generali delle Asp di attuare quanto contenuto nel decreto, essendo le prescrizioni ivi contenute inefficaci». L’ultimo passaggio si riferisce alle prescrizioni imposte nello stesso piano, con l’indicazione a commissari e direttori generali di Asp e ospedali di attuare il programma. Nessun obbligo dunque.

PIANO OSPEDALIERO DELLA CALABRIA, INEFFICACE

Una situazione si stallo su un piano di riorganizzazione fondamentale, presentato comunque in enorme ritardo rispetto alle indicazioni stesse dei ministeri e dello stesso Occhiuto e frutto comunque di una scelta dello stesso commissario ad acta nei mesi scorsi. messa così sembra proprio un autogol. È stato proprio Occhiuto agli inizi dell’estate a sostenere che il documento in questione, nonostante il fondamentale parere ministeriale, non sarebbe stato inviato al tavolo di verifica ma al solo comitato Lea. In altre parole la “guerra” politica ai revisori ministeriali ha reso i provvedimenti sostanzialmente inefficaci.

E dunque la riorganizzazione degli ospedali ormai chiusi (Cariati per esempio) ma comunque in fase di ristrutturazione su quali basi si sta attuando? Ieri pomeriggio lo stesso Di Natale in diretta ha spiegato cosa sta accadendo: «Si prosegue nella sfortuna di coloro i quali volevano mettere i bastoni tra le ruote ad un comitato popolare. Finalmente la Regione Calabria ha preso coscienza di quello che noi dicevamo nelle nostre battaglie. Vale a dire che il piano di riordino della rete firmato dal commissario Occhiuto è un piano di riordino inefficace perché mancano i pareri ministeriali».

Graziano: «Quel piano non poteva essere operativo»

«Dicevo che quel piano non poteva essere operativo perché la regione è commissariata dal governo. Era quindi necessario prima di tutto acquisire i pareri dei tecnici ministeriali. Noi abbiamo fatto un ricorso al Tar, il Tar con un provvedimento ha rigettato l’istanza di sospensiva sul presupposto che quel piano della rete ospedaliera non era efficace. Vale a dire i reparti e tutto ciò che c’è dentro non poteva essere attuato perché mancavano i pareri dei ministeri. Questo vale anche per il trasferimento della chirurgia dall’ospedale di Paola a quello di Cetraro. Al presidente della Giunta gli è andata male, li abbiamo sgamati. Noi ad oggi abbiamo il dovere di salvare le vite umane e il dovere di intervenire e denunciare che la gente muore nelle strade senza avere i soccorsi. Ci sono ambulanze senza il medico e l’avevamo denunciato nel 2021».

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