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Iole Fantozzi, Roberto Occhiuto e Ernesto Esposito

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Sanità, la riunione al ministero dell’Economia sul piano di rientro della Calabria: via libera alla rete territoriale ma sulla riapertura degli ospedali bisogna attendere ancora

COSENZA – Riunione abbottonatissima ieri a Roma per la verifica del piano di rientro sanitario calabrese. Una sorta di seconda parte dopo l’incontro di settembre, aggiornato allora in attesa di nuova documentazione, soprattutto quella relativa alla quantificazione e conseguente liquidazione del debito sanitario pregresso. I punti sono sostanzialmente gli stessi, con qualche avanzamento sul fronte organizzativo. Dai ministeri c’è in sostanza il via libera al piano di riorganizzazione della rete territoriale, approvato per decreto il dodici luglio scorso. Si è chiusa dunque la fase delle “correzioni” chieste dai ministeri.

Ancora ferma invece la riforma della rete ospedaliera attraverso l’aggiornamento del decreto Scura del 2016, che dovrebbe ridisegnare il sistema degli ospedali in Calabria con annessa riapertura. Il tavolo di verifica ha ribadito la necessità di correggere in alcuni punti, non è chiaro però quanto tempo dovrà passare. La questione è importante sotto molti punti vista. nel documento di riorganizzazione è oltretutto prevista la ristrutturazione e la riapertura degli ospedali di Cariati, Praia a Mare e Trebisacce. Gli ultimi due, come spiegato dal Quotidiano (LEGGI), da anni in attesa di un’applicazione delle sentenze che ne hanno disposto la riapertura. Complessivamente ci dovrebbe essere un aumento di 1.320 posti letto circa in tutta la Calabria.

La stagione delle “interlocuzioni” dunque non si è conclusa, con chiarimenti chiesti dal ministero e criticità già individuate che dovranno essere corrette. Il problema sono i tempi, generalmente biblici, che intercorrono tra Roma e la Calabria. L’altro punto sono i bilanci. Anche qui non c’è nulla di definitivo. Al momento tutti i consolidati 2022 delle aziende sanitarie calabresi non sono stati approvati dalla struttura commissariale. Si viaggia quindi ancora in un regime di provvisorietà. Questo vale anche e soprattutto per le Asp di Reggio Calabria e Cosenza, che dopo anni hanno chiuso (in positivo) i bilanci consuntivi 2022. C’è tempo invece ancora fino ad giugno per chiudere quelli pregressi. Nel frattempo i revisori contabili hanno bocciato le procedure proprio in assenza di dati contabili precedenti che possano confermare o meno la “bontà” delle procedure delle due Aziende ospedaliere mentre la Regione da diverso tempo ha avviato le verifiche per dipanare una matassa molto complessa.

Poi c’è il capitolo che riguarda la chiusura del debito precedente con i fornitori per effetto della circolarizzazione. le aziende procedono regolarmente con la liquidazione delle fatture “certe” dopo le attività di verifica, complessivamente la cifra supererebbe il miliardo di euro alla fine dell’anno 2022. Anche qui ci sarà da fare ulteriori passi per controllarne ulteriormente il contenuto. Quello che premeva di più era capire lo stato di avanzamento sul riordino della rete ospedaliera ma si dovrà attendere ancora.

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