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REGGIO CALABRIA – Come volevasi dimostrare per la seconda volta la maggioranza fa slittare l’insediamento del Consiglio regionale forse perché non è in grado di mettersi d’accordo su come distribuire le leve di comando della nuova governance. Questo colpo di “genio” questo giornale lo aveva persino anticipato ritenendolo possibile.

A tarda sera ieri l’ufficio stampa dell’assemblea regionale ha diramato il seguente comunicato: «È pervenuta al Consiglio regionale della Calabria la richiesta di un ulteriore rinvio della seduta di insediamento dell’Assemblea, prevista per domani, mercoledì 18 marzo 2020. La lettera è stata firmata da 18 consiglieri. Si tratta di Giovanni Arruzzolo (Forza Italia), Pierluigi Caputo (Santelli Presidente), Giacomo Pietro Crinò (Casa delle libertà), Antonio De Caprio (Forza Italia), Gianluca Gallo (Forza Italia), Domenico Giannetta (Forza Italia), Filippo Mancuso (Lega), Clotilde Minasi (Lega), Pietro Santo Molinaro (Lega), Luca Morrone (Fdi), Giuseppe Neri (Fdi), Nicola Paris (Udc), Filippo Maria Pietropaolo (Fdi), Vito Pitaro (Casa delle libertà), Pietro Raso (Lega), Raffaele Sainato (Fdi), Domenico Tallini (Forza Italia), Sinibaldo Esposito (Santelli Presidente). Alla luce di tale richiesta, sottoscritta peraltro dalla maggioranza dei componenti dell’Assise, si è proceduto con la nuova sconvocazione dei lavori».

Queste le motivazioni dei sottoscrittori: «L’emergenza legata alla diffusione dei contagi da Coronavirus, che già nei giorni scorsi aveva opportunamente portato – su accordo unanime di tutte le forze politiche – alla sconvocazione e riconvocazione della seduta in programma per il 9 Marzo, suggerisce oggi l’adozione di analogo provvedimento – o, in alternativa, la definizione di modalità ed accorgimenti consoni a tutelare la salute pubblica – per la seduta del 18 marzo p.v. Tale richiesta si fonda, anzitutto, sull’aggravamento della situazione sanitaria pubblica, segnata dal moltiplicarsi dei casi di contagio, dall’accertamento dei primi decessi e dal bisogno di dar corso alle molteplici iniziative di contrasto programmate in via d’urgenza: per come ormai a tutti noto, proprio i giorni a venire saranno del resto quelli in cui in Calabria – come in altre regioni del Meridione – si raggiungerà il picco dei contagi. Tuttavia, si osserva come detta scelta, suggerita dall’opportuno ossequio al principio di prevenzione e precauzione, che peraltro consentirebbe alla macchina amministrativa regionale di liberare risorse per svolgere il proprio lavoro nel modo migliore possibile sul fronte del contrasto all’emergenza, appaia necessaria anche per garantire il rispetto della normativa vigente”.

Il riferimento è al Dpcm del 9 Marzo 2020, poi recepito dal successivo decreto “Cura Italia”.

“Si sottolinea – si legge ancora – che anche altre Regioni hanno optato per lo svolgimento di lavori assembleari a distanza, in qualche caso previa adozione di specifica delibera da parte dell’Ufficio di Presidenza, secondo modalità che ben potrebbero essere ricalcate anche in Calabria, considerata la piena legittimità dell’Ufficio di Presidenza fino al suo rinnovo. Pertanto, per tutto quanto detto, appare opportuno sollecitare un aggiornamento della seduta del 18 Marzo ad altra data, nell’arco di una settimana al massimo, onde consentire che la stessa possa svolgersi in videoconferenza, attivando modalità tecniche tali da consentire la regolarità e la segretezza del voto, ferma restando la piena disponibilità a svolgere il lavoro d’Aula in tutta serenità more solito, qualora le condizioni sanitarie pubbliche e la normativa correlata dovessero conoscere evoluzioni in senso migliorativo e meno restrittivo».

Ricordiamo che la Calabria, in questo momento grave per la salute pubblica, non dispone né di un bilancio, né di una giunta, né di un presidente del consiglio, né di un consiglio. Nulla. Le aperture serali di Salvini alla luce di ciò appaiono un flop. L’opposizione sta preparando una controffensiva dialettica.

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