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Il mare sporco di qualche giorno fa sulle coste vibonesi

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CATANZARO – «Il mare è di tutti, certo, ma quando le cose vanno meno bene è colpa dei sindaci. Si può riassumere così il video che il presidente della Regione ha diffuso sui social, attaccando frontalmente i primi cittadini per i problemi imputabili agli scarichi abusivi e alla cattiva depurazione. Un’uscita che apre una voragine nei rapporti con i Comuni calabresi che, se è vero siano responsabili della gestione dei depuratori, sicuramente non sono nelle condizioni economiche ed operative per poter risolvere un problema così grande».

Sono queste le parole che i sindaci Nicola Fiorita (Catanzaro), Vincenzo Voce (Crotone), Paolo Brunetti (Reggio Calabria) e Franz Caruso (Cosenza) mettono nero su bianco in una nota congiunta con cui replicano alle precedenti dichiarazioni di Occhiuto. Più in particolare il governatore della Calabria aveva parlato di sindaci «indifferenti» rispetto alla tutela e salvaguardia del mare, anche sottolineando che ai primi cittadini aveva assegnato, tramite apposita delibera, dei fondi per lo scopo. «L’aver trasferito delle somme ai Comuni per interventi in via d’urgenza nelle scorse settimane, tra l’altro insufficienti per far fronte a criticità ormai strutturali del settore, è una scelta comunque apprezzabile ma non può assolutamente essere utilizzata dal presidente Occhiuto come la “scusa” per scaricare ogni responsabilità sui sindaci che, su questo come altri argomenti, sono lasciati spesso soli al loro destino – scrivono ancora i primi cittadini di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Reggio nella nota congiunta – La strumentalizzazione social non può essere una pratica accettabile dal punto di vista istituzionale, perché tradisce il rapporto di fiducia e di leale collaborazione tra le guide degli enti locali, nel rispetto di quel principio di sussidiarietà che dovrebbe sempre orientare l’azione politica e amministrativa. Peraltro, la strada intrapresa negli ultimi mesi mai avrebbe fatto presagire un attacco così irrituale, che ci rammarica e ci preoccupa. Al tempo stesso, le parole del presidente – si legge ancora nella nota – fanno riflettere anche sull’assoluto deficit di tutela e di rappresentanza da parte dell’Anci Calabria».

Il video con le accuse di Occhiuto

Dunque la nota congiunta dei sindaci non è rivolta esclusivamente al presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, ma anche all’Anci presieduta da Rosaria Succurro, la quale, nei giorni scorsi, sul problema del mare sporco e della depurazione, aveva proposto un tavolo tecnico alla Regione. «Senza logiche di appartenenza, Anci Calabria – proseguono Fiorita, Caruso, Brunetti e Voce – dovrebbe far sentire la voce e i bisogni di tutti i sindaci. Ci auguriamo, perciò – concludono nella nota – che questa ferita nei rapporti istituzionali non diventi nel tempo ancora più grande, e che non si dia spazio a pericolosi espedienti utili, ogni volta, a fare dei sindaci i parafulmini di problemi malgovernati a livello più alto».

Più in particolare, a seguito della nota congiunta, il sindaco di Cosenza Franz Caruso interviene nuovamente sulla questione. E dice, sempre attraverso una nota: «Succurro giustifica il suo compagno di partito, Roberto Occhiuto, parlando solo delle difficoltà economiche dei Comuni e chiedendo l’ennesimo tavolo tecnico alla Regione. In merito – termina Caruso – occorre ricordare agli immemori che durante il percorso di istituzione di Arrical (a cui compete la gestione anche del ciclo integrato delle acque di cui la depurazione è parte) solo grazie a un manipolo di sindaci, compreso il sottoscritto e senza alcun contributo di Succurro, si è riusciti a modificare l’impostazione iniziale che voleva, anche in questo caso, estromettere i Comuni dalle decisioni, relegando la loro funzione a meri fatturatori».

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