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La conferenza stampa di presentazione del progetto

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VIBO VALENTIA – Si chiamano “Spazzamare” e la loro missione è quella di ripulire le acque marine da ogni forma e tipologia di sporcizia. Sono sei ed opereranno lungo il litorale tirrenico compreso tra i Comuni di Tortora (provincia di Cosenza) e di Nicotera (Vibo Valentia). La loro presentazione è avvenuta stamani presso la Capitaneria di porto di Vibo alla presenza del comandante Luigi Spalluto, del direttore generale del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, Salvatore Siviglia, di Paolo Baldoni, l’amministratore delegato di “Garbage Group”, società di Ancona che gestirà il servizio dopo l’aggiudicazione dell’appalto, del generale Errigo, commissario dell’Arpacal, e del dott. Oliva, di Calabria Verde.

Il tratto di costa tirrenica, oggetto dell’attività di pulizia degli specchi d’acqua, sarà suddiviso in 6 comparti: Tortora – Scalea; Diamante– Bonifati; Guardia Piemontese – Falconara Albanese; Amantea – Gizzeria; Pizzo – Zambrone; Tropea – Foce fiume Mesima. L’iniziativa si inquadra nell’ambito di tutta quella serie di attività e di sforzi della Regione Calabria, che si è concentrata, negli ultimi due anni sulla risoluzione delle criticità del sistema depurativo calabrese, e in particolare, della fascia costiera tirrenica, tenuto conto delle situazioni di pericolo per la salute pubblica e del notevole impatto ambientale, in materia di trattamento delle acque reflue urbane.

La pulizia degli specchi d’acqua del litorale tirrenico sarà realizzato mediante recupero e rimozione dei rifiuti solidi galleggianti e semi sommersi e delle sostanze grasse e oleose, da eseguirsi con un numero necessario di passate di motobarche munite di appositi dispositivi allo scopo di rendere le zone completamente pulite, compreso il trasporto e lo smaltimento presso discarica autorizzata dei materiali di cui sopra, per un periodo decorrente dal 27 luglio al 26 agosto 2023.

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MESSI IN MARE A VIBO VALENTIA I PRIMI TRE BATTELLI SPAZZAMARE

Tre dei sei battelli sono stati messi in mare questa mattina nel porto di Vibo Marina dopo la conferenza stampa i cui onori di casa sono stati fatti dal comandante Spalluto che ha parlato di “importante momento perché la Regione ha voluto anche quest’anno potenziare un servizio molto apprezzato dai cittadini perché molto utile”.

Il dirigente Siviglia ha poi ricordato l’impulso impartito lo scorso anno dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, con la costituzione di un tavolo regionale dove di concerto con l’azione delle forze dell’ordine si sta attuando un’attività di protezione ambientale”, ringraziando anche la squadra di “Calabria verde” che è “sempre attiva sul territorio”.

Per Siviglia, i risultati raggiunti finora sono solo una parte del totale evidenziando che “lo scorso anno la situazione era estremamente disarticolata in tema di inquinamento ambientale. Da lì era quindi nata l’idea del progetto sperimentale che comprendesse una fascia da Tortora al Fiume Mesima che era quella di maggiore interesse da tutelare a seguito delle numerose  segnalazioni”.

SIVIGLIA: L’INQUINAMENTO MARINO È LEGATO MOLTEPLICI FATTORI

Il dirigente regionale ha quindi rilevato come in quest’ambito, nel giro di due anni si siano investiti “15 milioni di euro per porre rimedio a quegli impianti di depurazione che avevano difficoltà strutturali e versavano liquami a mare, per lo smaltimento di 22mila tonnellate di fanghi, per la sostituzione di oltre 300 pompe di sollevamento e tanto altro ancora. Ma l’inquinamento marino non legato solo alla presenza fognaria, ci sono anche altri fattori e non è sporco tutto ciò che sembra. Tuttavia aspetteremo la chiusura della stagione balneare per illustrare i risultati dell’attività che ha previsto anche il monitoraggio di corsi d’acqua e adesso questa nuova forza con i battelli “Spazzamare” che consentiranno di alleviare i deturpamenti ambientali. Si è trattata – ha aggiunto Siviglia – di una operazione notevole sotto l’aspetto economico”.

Nel vibonese saranno sistemati in punti strategici: uno a Vibo Marina, un secondo pattuglierà la zona dell’Angitola e del Lametino e il terzo, di base a Gioia Tauro, monitorerà la foce del fiume Mesima. E così via fino a Nocera. Qualsiasi segnalazione che arriva via terra sarà inoltrata ai comandanti dei battelli per inviarli sul posto.

Il responsabile del Progetto, Antonio Troise, ha evidenziato come l’iniziativa si inserisca  in una serie di attività per garantire una buona qualità delle acque. “Ci siamo concentrati tratti di costa tirrenica con maggiori criticità passate. Sei compartimenti ai quali è stato assegnato a ciascuno un battello dotato di fondo piatto per facilitare l’avvicinamento sotto costa”.

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