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In Calabria non c’è solo il nodo della maladepurazione a causare il dramma del mare sporco in gran parte è il problema degli scarichi abusivi

«La maladepurazione in Calabria incide “solo” nella misura del 40 per cento. Il vero problema del mare sporco è rappresentato dall’illegalità, dagli scarichi abusivi».

Parola di Silvio Greco, a capo della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Cosenza che commenta, intervistato da questo giornale, lo stato di salute del nostro mare.

Come fare, dunque, per ridurre allo zero questa percentuale legata a cattive pratiche di depurazione?

«La Regione Calabria – risponde Greco – ha investito delle risorse e le ha date ai Comuni: sono loro, i Comuni appunto, i responsabili della depurazione. Non dimentichiamo – continua Greco – che le amministrazioni percepiscono una tassa, pagata dai cittadini, per questa stessa voce. I sindaci, insomma, dovrebbero essere in grado di far rientrare la situazione, ma sembra che facciano tutto tranne questo».

Non entra, invece, nella polemica degli ultimi giorni il capo della stazione cosentina, che tra l’altro è il più importante ente pubblico di ricerca marino del Paese, relativa alla paventata «difformità» dei dati sulle acque forniti dall’Arpacal e quelli di Legambiente (più in particolare il consigliere regionale del Pd Ernesto Alecci nei giorni scorsi aveva sottolineato che «in undici località di varie province calabresi, i dati riportati dai due laboratori fossero assolutamente contrastanti»).

«Dico solo – commenta Silvio Greco – che la polemica in questione è speciosa: bisogna considerare i diversi parametri dei campionamenti effettuati, molti fattori che chi non è del mestiere non può comprendere immediatamente».

MARE SPORCO, GLI SCARICHI ABUSIVI IL VERO NODO DEL PROBLEMA

Sul punto anche fonti interne all’Arpacal dicono la loro: «Polemica inutile – ribadiscono – Legambiente campiona anche le acque delle foci dei fiumi che per noi sono già a priori non balneabili. In più – fanno ancora sapere dall’Arpacal – anche negli anni passati c’era stata una difformità tra dati: è necessario considerare, tra i vari aspetti, pure il periodo in cui si agisce, che può essere diverso. Va, infine, chiarito – concludono – che i (nostri) punti da sottoporre a campionamento non li sceglie l’Arpacal o la Regione, ma il ministero».

Tornando allo stato di salute del mare calabrese, e tralasciando quindi la polemica, Silvio Greco afferma anche come la situazione «rispetto all’anno scorso sia migliorata».

«Lo è, migliorata – dice -, da un punto di vista microbiologico: è quello che indicano le analisi scientifiche dei nostri laboratori. Di recente mi sono occupato del caso riguardante il “mare verde” a Pizzo: ebbene, abbiamo individuato come responsabile del fenomeno un’alga che si decolora e di cui la Campania è piena. Ripeto – sottolinea – il vero problema, oltre il mancato collettamento di vaste aree della regione, sono gli scarichi illegali. Pertanto l’invito che, da tecnico mi sento di fare, è rivolto ai sindaci: siano responsabili e controllino la gestione dei loro impianti».

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