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REGGIO CALABRIA – Il Gip del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Procura della Repubblica diretta da Giovanni Bombardieri, ha convalidato l’arresto eseguito in flagranza di reato dai poliziotti della Squadra Mobile e delle volanti della Questura nei confronti di Vittorio Rodà, detto “Ciccio”, 30 anni, ritenuto responsabile di detenzione e porto illegale di arma comune da sparo e lesioni personali aggravate.

Rodà, secondo quanto emerso dalle indagini, è il responsabile della gambizzazione di un giovane di circa venti anni contro il quale ha esploso un colpo di pistola il 5 marzo scorso a Gallico, nella periferia nord della città. Gli investigatori della squadra mobile sono riusciti a ricostruire, attraverso testimonianze e strumenti di vigilanza passiva la dinamica dell’agguato.

Il giovane colpito, con altri famigliari, stava raggiungendo un’altra zona della città a bordo di un’autovettura quando Rodà, con un autofurgone, si accostava al mezzo dei rivali in movimento, obbligandoli a fermarsi. L’aggressore, sceso dal furgone impugnando una pistola, ha aperto il fuoco contro il gruppetto, ma feriva per errore il ragazzo ventenne anziché lo zio, il vero obiettivo della rappresaglia.

La sparatoria, però, cessava per il concomitante arrivo delle volanti e di un elicottero del reparto volo, alzatosi per il controllo del territorio di tutta l’area nord della città. Dopo poche ore, ricostruiti i fatti, Rodà era stato rintracciato sottoponendolo a fermo immediato.

L’arresto del feritore e il potenziamento della vigilanza attorno alla sua abitazione hanno permesso di individuare e bloccare un parente del giovane ferito, trovato in possesso di un grosso coltello con il quale voleva, secondo gli inquirenti, vendicare il ragazzo ferito.

Nel corso delle indagini, la polizia di Stato, coordinata dal Procuratore vicario Gerardo Dominijanni e dal sostituto Vittorio Fava, è emerso che Vittorio “Cicciò Roda” era contrario ad una relazione sentimentale che una sua congiunta aveva iniziato da un paio di mesi con lo zio del ragazzo ferito.

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