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Il sequestro di droga

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GIOIA TAURO (REGGIO CALABRIA) – Nascondeva oltre 537 chilogrammi di cocaina e oltre 24 chilogrammi di marijuana. Per questo gli investigatori della squadra mobile di Reggio Calabria, coadiuvati dai colleghi del commissariato di Gioia Tauro, hanno arrestato in flagranza di reato Rocco Molè 25 anni, figlio dell’ergastolano Girolamo Molè, 59 anni, considerato il capo dell’omonima famiglia di ‘ndrangheta operante a Gioia Tauro.

L’arresto è scaturito da alcune perquisizioni eseguite quella mattina dagli investigatori della Polizia di Stato in un capannone e alcuni terreni nella disponibilità di Molè in località Sovereto di Gioia Tauro. All’interno del capannone, dentro alcune ceste di plastica, sono stati rinvenuti 150 panetti di cocaina sistemati – due per ogni busta di cellophane termosaldata – in 75 pacchi.

Le perquisizioni, estese ad alcuni fondi coltivati ad agrumeto nelle vicinanze del capannone, pure nella disponibilità di Molè, hanno permesso di individuare un ulteriore ingente carico di cocaina, occultato al di sotto della superficie del terreno. Determinante ai fini del ritrovamento del carico di droga è stato lo spirito d’osservazione degli operatori della squadra mobile i quali hanno notato che in un punto la superficie del terreno era stata manomessa.

Le conseguenti operazioni di scavo hanno portato alla luce altri 340 panetti di cocaina contenuti in pacchi di plastica sigillati. Alcuni pacchi riportavano il logo Tim, altri quello della squadra di calcio spagnola Real Madrid.

Gli esami della polizia scientifica hanno permesso di accertare che la sostanza rinvenuta in panetti era cocaina e che il peso complessivo era di 537,526 kg lordi.

Estesa all’abitazione di Molè, a Gioia Tauro, la perquisizione ha permesso di procedere al rinvenimento e sequestro di un ingente quantitativo di marijuana, custodita all’interno di 53 involucri elettro saldati, per un peso complessivo di 24,624 kg lordi. Nell’ambito delle attività è stata sequestrata a Molè anche una denuncia di semina di cannabis sativa, vidimata il 20 giugno 2019. Molé, presente sul posto nel corso delle perquisizioni, ha detto e agli investigatori della squadra mobile di essere l’unico detentore responsabile della quantità di droga sequestrata, sicché è stato tratto in arresto e tradotto, al termine degli accertamenti di rito, presso la Casa Circondariale di Palmi. Il Gip presso il Tribunale di Palmi ha convalidato l’arresto e su richiesta della locale Procura della Repubblica ha applicato a Molè la misura cautelare della custodia in carcere.

Anche il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha espresso soddisfazione per l’esito dell’operazione. «Complimenti alla magistratura e alla Polizia di Stato per l’operazione con la quale, questa mattina, è stato arrestato il figlio di quello che è considerato il capo di una famiglia di ‘ndrangheta che opera a Gioia Tauro», ha dichiarato Luciana Lamorgese. «L’individuazione dell’ingente quantitativo di cocaina – ha aggiunto – è stata possibile grazie alla brillante attività investigativa degli uomini della squadra mobile di Reggio Calabria e del commissariato di Gioia Tauro coordinati dalla locale procura della Repubblica. Le attività di polizia – ha concluso la titolare del Viminale – proseguono incessanti anche in questo periodo di grave emergenza sanitaria nazionale. Ancora un grazie a tutte le donne e gli uomini delle forze dell’ordine quotidianamente impegnate sull’intero territorio nazionale a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica e in queste settimane anche a far rispettare tutte le misure assunte per contenere la diffusione del coronavirus, in una situazione tanto delicata per il nostro Paese».

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